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E’ già ora di alzare il sipario sulla Cinque Mulini numero ottantotto.  La storia dell’atletica passa di qui. Passa da San Vittore Olona per un giorno ombelico del mondo dell’atletica che conta. Passa dal Campo Sportivo di via Roma, dai mulini Cozzi e Meraviglia fino alla fattoria Chiapparini  fino al celebrato «Stadio del Cross». Più o meno così dal 1933. Un percorso di quasi tre chilometri su cui sono passati tutti i più grandi da Mario Fiocchi – il primo vincitore – a Jairus Birech, il keniano che ha trionfato l’anno scorso ad Alberto Cova l’ultimo italiano che si è imposto a San Vittore Olona nel 1986. Una storia infinita quella della Cinque Mulini, la Roubaix delle campestri, che in 88 anni ha visto sfidarsi ben trentaquattro campioni olimpici e che trasforma una tranquilla domenica di questo paesino sulla via della Malpensa nella domenica più importante del cross. Sabato 25 e domenica 26 gennaio il rito si rinnova. Ad aprire la due giorni  ci penseranno i ragazzi impegnati nelle gare studentesche e il giorno dopo, come di consueto, sarà una grande  festa e di sport. L’edizione femminile quest’anno festeggera tra l’altro un traguardo importante celebrando i cinquant’anni di una sfida che ha visto al via le più forti atlete in circolazione dall’ inglese Rita Ridley che qui vinse nel 1971 alle azzurre Paola Pigni prima nel 1973, Gabriella Dorio nel 1975 e Nadia Dandolo 30 anni fa nel 1990.  Nell’occasione verrà consegnata ufficialmente agli organizzatori sanvittoresi la Heritage Plaque, riconoscimento che vuole premiare una prova che nel corso degli anni ha saputo attirare molti atleti di mezza e lunga distanza da tutto il pianeta e che mette la  Cinque Mulini accanto agli inglesi e agli americani Cross Country Championships, alla maratona di Atene, alla maratona di Boston e al Gran Premio Cantones de la Coruna in Spagna.