Era nell’aria. Era forse già annunciato in quel suo continuare a scuotere la testa, un paio di giorni fa, all’attacco del Grand Colombier quando a 13 chilometri dalla vetta ha visto il gruppo dei primi che se ne andava ed ha alzato bandiera banca. E a nulla sono valsi gli incitamenti del fido Michał Kwiatkowski  che ha provato a portarlo sù. Nulla. Non c’è stato nulla da fare due giorni fa e così Egan Bernal stacca la spina.  Si ritira. Lascia il Tour de France che lo scorso anno aveva vinto, non parte per andare su ai 2.300 metri del Col de la Loze. Troppi per continuare, troppa fatica, troppa sofferenza, troppi 19 minuti da Primoz Roglic, troppo di tutto, troppa responsabilità per un ragazzo du 23 anni che la Ineos Gernadiers s ha caricato di una responsabilità enorme e che forse non avrebbe fatto male condividere magari con corridori più esperti come Froome o Thomas che però sono rimasti a casa. Ma in bici, soprattutto in bici, i se e i ma non servono a scalare montagne e a vincere tappe quindi resta il dispiacere di raccontare la resa di una giovane campione che solo un anno fa volava e aveva impressionato tutti. “Non volevo che finisse così, ma è la decisione giusta date le circostanze- spiega Berrnal- Ho il rispetto più grande per questa corsa, sto già pensando a tornare nei prossimi anni’.