Che poi basta guardarli, ascoltarli, vedere l’approccio che hanno a un allenamento, alla tecnologia, ai nuovi prodotti per capire che atleti come Stefano Baldini e Daniel Fontana la differenza la fanno con la testa. Medaglie olimpiche, titoli europei, vittorie nell’Ironman, finali del mondiale di triathlon lungo a Kona che non si contano più e non arrivano per caso. Basta il talento? Certo, serve ma serve anche qualcos’altro che non tutti hanno. E la differenza è tutta lì nell’approccio che hai allo sport, nelle rinunce che sei disposto a fare, nel rispetto del tuo fisico, nella concentrazione che riesci a mantenere e nella capacità di utilizzare tecnica  e tecnologia nel lavoro quotidiano.

Così basta una mattinata alla Canottieri Olona per testare, nuotando e correndo, il nuovo Forerunner 745 di Garmin che oggi viene presentato al mondo  per capire come i grandi atleti si avvicinino alle novità e come collaborino nello sviluppo die prodotti: ” Generalmente un prototipo viene sviluppato nell’hardware e nel software al 70 per cento nella sua fase iniziale- spiega Matteo Bortesi, product marketing manager di Garmin Italia- il resto viene perfezionato sul campo attraverso i feed back degli atleti. Un lavoro quotidiano e paziente che permette poi di arrivare al lancio con tutte le potenzialità a disposizione”.

Il nuovo Forerunner 745 è un Gps con funzioni avanzate per la corsa e il triathlon  che viene commercializzato a 449 euro ed è pensato per runner e triatleti che hanno bisogno di informazioni dettagliate per i loro allenamenti.  Un’infinità di data in acqua e in strada. Un “trainer” da polso che permette ad atleti, triatleti e a chi fa sport di conoscersi e di scoprire l’enorme quantità di informazioni che ognuno di noi produce quando si allena o gareggia.   Dati che nella corsa indicano il bilanciamento degli appoggi, le oscillazioni, la frequenza, lo stacco dal terreno, l’inclinazione della schiena. E che nel nuoto (oltre ovviamente ad indicare distanza e vasche) permettono attraverso un test sui 200 metri e poi sui 400 di calcolare la propria Critical swim speed che, per i comuni mortali,  sarebbe la velocità di crociera che ognuno può permettersi e per Daniel Fontana è invece: “la velocità che puoi tenere fino all’infinito”. Non solo. Il nuovo Forerunner attraverso la lettura dell’ossigenazione del sangue e della qualità del sonno  permette di avere in tempo reale la diagnosi sul proprio stato di forma consigliando l’allenamento quotidiano da sostenere.

Le funzioni sono quelle che vanno dalla ” body battery” che valuta il recupero fisico durante il sonno, alla Pulse Ox che indica il grado di ossigenazione del sangue, alla nuova funzione che dà il monitoraggio dell’idratazione e alla lettura della respirazione durante uno sforzo ma anche a riposo. Dati che vengono prodotti, immagazzinati e scaricati con la funzione “true-up”  a Garmin Connect e condivisi in tempo reale e in automatico con tutti gli altri dispositivi Garmin che interfacciano e si scambiano informazioni in modo omogeneo.   Non solo. Anche su questo sportwatch sono state attivate la funzione di assistenza e soccorso che  è in grado di registrare le cadute accidentali ( o lo stop brusco dell’attività magari per un’aggressione)  inviando in modo automatico una richiesta di soccorso geolocalizzata ai telefoni o agli indirizzi mail precedentemente registrati, la funzione Garmin-pay che permette di usarlo come una carta di credito e la possibilità di caricare in memoria fino a 500 brani musicali. Fine. Più o meno.

Perchè molto resta da scoprire un volta che lo si mette al polso e si comincia a correre, soprattutto se poi a leggere i tuoi dati è la medaglia olimpica di Atene che ora allena le nuove generazioni del mezzofondo ma corre ancora in scioltezza a velocità siderali. Così per un chilometro provi a stargli dietro buttando il cuore oltre l’ostacolo e poi, fiducioso, gli passi il dati della tua corsa per capire a che punto sei: “La frequenza cardiaca è davvero bassa, si vede che sei allenato- spiega- ma carichi troppo la corsa sulla parte destra e i tuoi piedi sono poco reattivi. Però credo che tu abbia lo stesso mio problema… Stiamo diventando vecchi e ci stiamo inesorabilmente spegnendo…”. Non credo che Baldini qeusto l’abbia letto sul Forerunner. Ma questa  forse è una delle poche cose che il nuovo Garmin non dice….