Mai più in gruppo, mai più in scia.  Mai più tutti insieme, spalla a spalla, ruota a ruota. Niente più abbracci, borracce passate, niente di niente. Il virus avrebbe dovuto cambiare tutto, sport compreso. Così si diceva. E in effetti molto è cambiato. E’ bastato dare un’occhiata oggi ai campionati italiani di triathlon sprint che si sono disputati a  Lignano con la vittoria di Gianluca Pozzatti davanti ad Alessio Crociani e Michele Sarzilla per rendersi conto che al triathlon distanziato e a cronometro ci si dovrà abituare.  Anche se come sarà lo sport  durante e dopo il coronavirus  in realtà nessuno può dirlo visto che è impossibile prevedere quando ci sarà un ritorno alla normalità. Che poi, necessariamente,  sarà un’altra normalità.  E non è detto che sia peggiore. Per quanto riguarda il triathlon saranno gli atleti  ma soprattutto i tecnici a decretare se il cambiamento  che le partenze scaglionate, le frazioni di bici senza scia e quelle di corsa senza il confronto diretto con gli avversari sarà positivo. Certo è che la sfida cambierà e potrebbe anche cambiare  i valori in campo. Scrive sul suo sito https://coachdiamantini.com  Simone Diamantini,  responsabile tecnico della Dds, che “Da un certo punto di vista  questa nuova formula è più spettacolare, divertente e meno pericolosa e da un punto di vista tecnico gli atleti, anche i migliori, dovranno abituarsi a pensare in modo meno speculativo”. Pare quindi che non tutti i mali vengano per nuocere e che, la necessità di rispettare i protocolli di sicurezza imposti dalla pandemia, possa (se ben interpretata) portare  una scossa positiva ad una disciplina che soprattutto nella frazione ciclistica ormai portava gli atleti a gareggiare di conserva rimandando la resa dei conti al finale della corsa. “A mio parere è assolutamente un’opportunità- spiega Diamantini–  Tutto ciò, infatti, offre la possibilità al mondo di triathlon di confrontarsi con una metodica di gara che sposta gli equilibri distribuendo la disciplina in modo più completo. Prima poteva esserci chi nuotando bene speculasse sulla frazione di nuoto ottima e pedalasse completamente in scia. Adesso, con questa formula, non è più possibile. Spero che questo cambiamento possa far riflettere i dirigenti federali  affinchè si pensi  ad un  calendario con un maggior numero di competizioni “no draft” su distanza sprint e olimpica”. C’era una volta il triathlon prima del virus, ora ( pare) ce n’è uno tutto nuovo. Forse migliore…