La Roubaix non si corre, troppi 20mila contagi al giorno per insistere. E noi? Noi che facciamo con il campionato di calcio, con il Giro d’Italia, con le manifestazioni sportive in genere? Si va avanti? Chiedere è lecito. C’è un Paese che fa file di ore per i tamponi che sono purtroppo un “genere scarso”, cioè non ce ne sono a sufficienza per tutti ed grave perchè si poteva prevedere che con una seconda ondata si sarebbero dovuti fare i conti. C’è una scuola nel caos, con ragazzi che, dall’inizio dell’anno, sono andati in classe una settimana scarsa, perchè non ci sono aule a sufficienza per distanziarli, perchè non ci sono i professori, perchè non ci sono regole precise che stabiliscano che fare per farli rientrare se qualcuno ha un giorno di febbre, tossisce o ha il mal di gola.  C’è l’influenza di stagione in arrivo, che al Covid si sovrapporrà aggiungendo caos a caos, ma non ci saranno vaccini per tutti tant’è che alcune procure ( quella di Milano ad esempio) già ha aperto fascicoli per capire come possa essere successo. Ci sono regioni che vanno da sè (e non è una novità) e che già pensano a nuovi lockdown ( la Campania)  senza contare che nelle situazioni di emergenza sarebbe meglio stare tutti il più uniti possibile e che le fughe in avanti sono più pericolose che mai. C’è un governo che ha prorogato fino a gennaio lo stato di emergenza, che con un il suo ministro degli interni si prepara a ” rimodulare la presenza dei militari nelle citta” per intensificare i controlli anti-assembramento e che nei prossimi mesi potrebbe riproporre l’uso sistematico e dubbiamente legittimo dei Dpcm  tanto cari al presidente Conte. C’è una curva dei contagi che sale senza troppe storie e che in Lombardia, tanto per fare un esempio, in tre giorni è triplicata. E si potrebbe continuare. Ciò detto viene da chiedersi che senso abbia continuare discutere se Juventus -Napoli debba essere rigiocata, se assegnata a tavolino o chissà cosa’altro ancora. Se il derby Milan- Inter vada posticipato, sospeso o annullato. Se il Giro debba continuare o fermarsi.   Viene da chiedersi se sia logico, giusto e se ne valga la pena. Ma soprattutto se queste ora sono le priorità…