Mascherina e attività motoria tra caos e follia
Ci risiamo. La storia (recente) evidentemente non ha insegnato nulla. Non è servito il caos e l’incertezza che disposizioni spesso incomprensibili, confuse e contraddittorie hanno generato mesi fa quando si è cominciato a fare i conti con questo virus e con chiusure, divieti e lockdown. Siamo punto e a capo pare. La circolare firmata nella serata di ieri dal capo di Gabinetto Bruno Frattasi con la quale vengono dati dei chiarimenti ai prefetti sul decreto legge approvato il 7 ottobre scorso prevede l’uso obbligatorio della mascherina per chi fa attività motoria all’aperto.Che è assolutamente folle perchè correre e far sport con la mascherina, come hanno sempre spiegato medici e allenatori, è dannoso e pericoloso. Il Viminale “esenta dall’obbligo di utilizzo – scrive Frattasi – solo coloro che abbiano in corso l’attività sportiva e non quella motoria, non esonerata, invece, dall’obbligo in questione”. Nelle bozze del decreto circolate nei giorni scorsi era scritto che dall’obbligo di utilizzare la mascherina erano esentati “i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva o motoria” ma nel testo pubblicato in Gazzetta l’esenzione è rimasta solo per coloro che fanno attività sportiva. Secondo la definizione del Ministero della Salute, l'”attività motoria” sta a indicare l’attività fisica, ovvero “qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo.” Mentre l’attività sportiva“comprende situazioni competitive strutturate e sottoposte a regole ben precise”. Ma poi arriva un’aggiunta dall’ufficio stampa del ministero dell’Interno: «Con riferimento all’obbligo di indossare la mascherina nel corso dello svolgimento di attività motoria, per tale attività, deve intendersi la mera passeggiata e non la corsa, anche quella svolta con finalità amatoriali, in quanto riconducibile ad attività sportiva. Quindi jogging e footing potranno continuare a svolgersi senza obbligo di mascherina». Ma forse che la si vieti o meno, che si obblighi o meno ad indossarla o a portarla semplicemente con sè, che si corra davvero si faccia semplicemente jogging o si cammini velocemente la questione è un’altra. Ciò che è stato non è servito a nulla. Una emergenza andrebbe affrontata con disposizioni univoche e chiare e, se serve, anche impopolari ma che non diano adito a nessun dubbio. Incompetenza e ambiguità forse sono peggio del virus…