Un “Mondiale” sui rulli? Forse è un po’ troppo…
La stagione ciclistica non è finita: c’è ancora un mondiale da correre. “È con grande piacere che siamo in grado di confermare le date e i programmi per i primi Campionati del mondo di Cycling eSport Uci…”. Così il presidente dell’Uci David Lappartient ha ufficialmente aperto i primi mondiali di ciclismo virtuali che si correranno il 9 dicembre sul circuito di Watopia, uno dei più popolari della piattaforma Zwift, tra le isole di Te Anu e Naunonga nel cuore del Pacifico a metà tra fantasia e realtà. “L’anno è stato sicuramente impegnativo per tutti- ha spiegato il presidente dell’ Unione ciclistica internazionale- ma ora siamo tornati a divertirci con le corse e abbiamo un nuovo Campionato del Mondo Uci ad aspettarci. Le gare virtuali sono state estremamente popolari durante il periodo in cui le competizioni sono cessate, e credo veramente nel potenziale degli eSport per aumentare la partecipazione al nostro sport. Questo è un momento storico”. Il mondiale vedrà al via venti squadre nazionali tra cui Francia, Gran Bretagna, Belgio, Stati Uniti Colombia e , ovviamente Italia, che schiererà al via Alberto Bettiol, Domenico Pozzovivo, Michele Scartezzini, Francesco Lamon e Martina Alzini. Correranno tutti collegati in rete per cercare di portarsi a casa il titolo Elite con tanto di maglia iridata da indossare in tutti gli eventi eSport del prossimo anno. La sfida è prevista sulla distanza dei 50 chilometri su un percorso non impossibile che porterà il gruppo ad affrontare un dislivello di quasi 500 metri. : “Quello che sta per finire è stato un anno importante per gli esports- ha commentatao Eric Min, Ceo e co-fondatore della piattaforma Zwift- poiché ha contribuito a colmare il vuoto lasciato dallo sport tradizionale. In futuro, speriamo di poter fare di questo sport elettronico una nuova disciplina, ma non per colmare le lacune. Il ciclismo virtuale può essere davvero complementare ad altre discipline, che sia su strada, che ciclocross o mountain bike. Vedo enormi opportunità di sviluppo”. Che sicuramente ci sono, che sicuramente sono un’alternativa per far salire in sella anche chi teme la brutta stagione o la pericolosità delle strade, che sicuramente sono un business per molte aziende, che però si fa fatica a immaginare come un campionato del mondo con le nazionali al via. La stessa logica che ha spinto il Cio ad ammettere gli eSport ai Giochi olimpici tagliando in qualche caso discipline con storia e passato . Per carità, si va in bici anche sui rulli, ma il ciclismo (e la magia di un mondiale) sono un’altra cosa…