Eroica Montalcino: storie di ciclisti e “malelingue…”
Si dicono molte cose sull’Eroica di Montalcino. Si dice, ad esempio, che sia più bella e più dura dell’Eroica di Gaiole. Magari perché è più piccola, più raccolta, con più strade bianche. E perchè Montalcino è quel posto che è con il nome e con la storia che ha. Si dice anche che qui più che altrove passato e futuro si intrecciano in un mondo dove comanda la passione, dove si ritrova il sentimento antico dello star bene insieme, dove il tempo vola quando si pedala ma anche quando ci si incontra. E poi si dice che qui le storie abbiano una narrazione diversa perchè è un altro conto raccontare e raccontarsi quando si alza un calice davanti ad un piatto di lampredotto. Ma forse sono solo “malelingue”… Domenica 30 maggio chi ha qualche dubbio toccherà con mano con L’Eroica di primavera che segna la ripartenza di un popolo a pedali appiedato dalla pandemia. Torna dunque la “madre di tutte le strade bianche” solo pochi giorni il passaggio di un Giro “ingrato” e pochi giorni dopo aver scritto una bellissima pagina di ciclismo giovanile con Eroica Juniores, la coppa Andrea Meneghelli, una gara nata già ”classica” per corridori giovani. ”Eroica Montalcino si pedala in uno scenario magnifico – racconta Franco Rossi, presidente di Eroica Italia ssd – qui ognuno trova la propria dimensione tra storia, bellezze naturali, arte e architettura, cibi ottimi, Brunello e tantissimo altro. Da qualche anno Montalcino e la Val d’Orcia si rivelano sempre più anche un territorio ideale per andare in bicicletta. Ogni tipo di ciclista trova qui un percorso alla sua portata. Così cresce la domanda in una Terra Eroica pronta ad ospitare tanti ciclisti. A cominciare da quelli che arriveranno nel week end per Eroica Montalcino. Dobbiamo essere ancora molto prudenti e per questo motivo abbiamo limitato molto il programma degli eventi della vigilia. Domenica partiranno in numero limitato per il motivo che tutti sappiamo ma sarà comunque una grandissima festa per tutti gli appassionati e per la Val d’Orcia che torna finalmente a sorridere”.