Un impatto violentissimo e non c’è stato nulla da fare. E morto il ragazzino di 13 anni che ieri a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, è caduto da un monopattino battendo violentemente la testa sull’asfalto. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, che stanno cercando attraverso alcune testimonianze di ricostruire la dinamica dell’incidente, non ci sarebbero altri mezzi coinvolti. Il ragazzino che pare avesse chiesto ad un amico di provare il monopattino, stava percorrendo la pista ciclabile lungo via Antonio Gramsci e, dopo un’accelerazione un po’ troppo brusca, avrebbe perso l’equilibrio cadendo in avanti e andando a battere violentemente capo e torace sull’asfalto. Immediati i soccorsi allertati da alcuni passanti che hanno assistito alla scena. I soccorritori del 118 hanno provato a rianimare il giovane sul posto e poi lo hanno trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda dove però è deceduto poche ore dopo.

Fin qui la cronaca. Che racconta di quanto possa essere assurdo perdere la vita a tredici anni per una caduta da un monopattino. Ma i monopattini elettrici (purtroppo) ultimamente nelle cronache ci entrano sempre più spesso per una serie di incidenti sempre più numerosi. Una deriva che segue la massiccia diffusione di questi «velocipedi», il fatto che possano essere utilizzati anche da minorenni e l’assenza di una normativa che fissi in modo preciso le regole di utilizzo. Nei primi quattro mesi di quest’anno le statistiche parlano di tre morti, 18 feriti con prognosi riservata e 46 incidenti gravi. Un bollettino che vede in prima fila soprattutto le grandi città e in particolare Milano.

«La morte di una ragazzino di tredici anni a Sesto San Giovanni certifica la pericolosità dei monopattini elettrici- commenta l’assessore alla sicurezza della Regione Lombardia Riccardo De Corato- Sono vicino alla famiglia per una tragedia di questa portata ma la problematica della circolazione di questi veicoli elettrici va affrontata immediatamente. Questo episodio testimonia la necessità di maggiori e più rigorosi controlli troppi. Sono gli under 14 che utilizzano i monopattini em, mentre al Governo parlano di maggiori restrizioni per l’utilizzo di questo mezzo, continuano gli incidenti: a Milano dal 1° giugno 2020 ad oggi Areu ha ricevuto 640 richieste di soccorso. Come Regione presto presenteremo un Progetto di Legge per rendere obbligatorio casco, targa e assicurazione.»

In «prima linea» non solo Milano e non solo la Lombardia. Anche a Firenze la situazione preoccupa e si corre ai ripari così dal prossimo primo dicembre scatterà l’obbliogo del casco per tutti, maggiorenni compresi. È quanto prevede una nuova ordinanza sulla sicurezza stradale firmata in questi giorni dal sindaco Dario Nardella: «Abbiamo recepito i rilievi della sentenza del Tar del febbraio scorso- spiega- Ma vogliamo superare la sentenza non solo con regole ma anche con incentivi così da consentire all’utenza di poter utilizzare questo mezzo di trasporto in maniera il più sicura possibile. Mi auguro che presto ci sia una normativa nazionale su questo tema».

Normativa che al momento non c’è ma che è in discussione con un disegno di legge presentato al Senato destinato ad introdurre delle norme più rigide. Tra queste, spicca l’obbligo di assicurazione sulla responsabilità civile, una sorta di polizza Rc auto estesa anche alle società di sharing; l’obbligo di indossare casco e giubbotto ad alta visibilità per chiunque; il divieto di utilizzo ai minorenni che non avranno superato un esame sulla conoscenza del Codice della strada e l’introduzione di nuovi limiti di velocità più restrittivi.