Dal primo dicembre alla vigilia di Natale, i ragazzi sino ai 16 anni potranno sciare gratuitamente in tutti i comprensori sciistici lombardi e prendere lezioni dai maestri al prezzo simbolico di 5 euro. Lo fa sapere Antonio Rossi, sottosegretario regionale a Sport, Olimpiadi e Grandi eventi, ma soprattutto uomo di sport, campione che con la canoa ha vinto tutto ciò che c’era da vincere, ori olimpici compresi. E nessuno meglio di chi lo ha praticato è un grado di capire quanto lo sport per gli adolescenti sia la migliore delle medicine possibili contro casini, alcol e bullismi vari. Se faticano, si stancano e tengono la testa impegnata su gare e allenamenti quasi sempre stanno anche alla larga dai guai. «La promozione – spiega il sottosegretario – punta ad avvicinarli alle discipline sciistiche che saranno protagoniste delle Olimpiadi ma che purtroppo, per gli alti costi di skipass e lezioni, possono risultare proibitive per molte famiglie». E il punto è sempre lo stesso. Lo sport per i giovani è un fondamentale percorso di crescita, ma non è per tutti perché costa troppo. Si dice spesso che da noi, in Italia, di sport se ne fa poco perché non ci sono strutture. Che non è del tutto vero. Non saremo la Norvegia o la Svezia, ma se uno vuole fare sport un posto lo trova. Strutture a parte, nel nostro Paese lo sport si pratica poco perché anche dove gli impianti ci sono spesso sono vecchi e inospitali e ci vanno in pochi e, soprattutto, pochi ci portano i figli. Per tanti motivi. Perché magari molte famiglie lo sport non ce l’hanno nel dna, perché lavorano e non hanno tempo o perché spesso non se lo possono permettere. Oggi fare sport costa. Costa tutto. Si paga per iscriversi a una società, per fare le gare, per vestirsi, per le scarpe, per una bici e per tutto ciò che serve. Si pagano i certificati medici. Così, se un figlio diventa una spesa, due o tre sono un lusso. E poi non c’è più l’avviamento allo sport. Già a sette anni i bambini vanno ad allenarsi come se fosse un dovere e non un gioco. Come i compiti, come l’apparecchio per raddrizzare i denti. L’avviamento allo sport così non avvia a un bel niente perché tra mister, birilli in campo, schemi e ripetute a dieci anni sono già tutti stufi. Quindi ben vengano iniziative come queste. Che aprono la via ad uno sport gratis per i ragazzi, magari anche nelle piscine, nei campi da tennis o da calcetto, sulle piste d’atletica. Non è un regalo ma un investimento.