Domani si corre la maratona di Berlino. Sarà la storia, sarà il miscuglio perfetto tra ciò che c’era, che poi è stato distrutto e ciò che è stato ricostruito. Sarà che  spesso la sensazione è quella di trovarsi in una città che è frontiera d’avanguardia urbanistica dove la sperimentazione delle forme architettoniche si sposa con la razionalità tedesca,  ma la Berlin Marathon resta una delle più affascinanti al mondo. Quarantadue chilometri che sembrano quasi tenere insieme tutte le anime di una  città in perenne trasformazione. E’  legata a luoghi della storia, fotografie di una metropoli riunificata ma in qualche scorcio ancora da ricomporre. E non solo al Checkpoint Charlie.  C’è il  fascino ammaliante e sinistro in quell’aeroporto cittadino, ora centro fieristico berlinese, che  è il Flughafen Templehof dove sembra che il tempo si sia fermato, dove si entra e  improvvisamente è come trovarsi nel bel mezzo di un film sulla Seconda guerra mondiale  quando proprio lì, su quella pista enorme oggi piena di stand,  atterravano e partivano gli Stukas o i bombardieri Junkers del Terzo Reich.  Maratona di fascino quindi, ma soprattutto maratona veloce con un percorso piatto che più piatto non si può e  con soli 15 metri di dislivello che negli ultimi  ha regalato ben  11 primati del mondo.  Si parte dalla porta di Brandenburgo, si attraversano i quartieri di Mitte e Tiergarten, passando davanti a  edifici e piazze, come il Reichstag e il Berliner Dom, il Castello di Charlottenburg e Potsdamer Platz per un tracciato che prevede solo dieci curve. Al via oltre 45mila e 500 atleti che partiranno in quattro successive ondate. Alle 9.15 i top runners. Il primo della lista è il keniano Eliud Kipchoge, due ori alle olimpiadi, che qui ha già trionfato quattro volte  e quattro anni fa ha firmato l’attuale primato del mondo con 2 ore 1 minuto e 39 secondi.  Ma saranno ben  29 maratoneti al via con un personale sotto il muro delle 2 ore e 10 minuti. Principali avversari di Kipchoge l’etiope Guye Adola primo nel 2021 con 2 ore 3 minuti e 46 secondi. Quindi l’eritreo Ghirmay Ghebreslassie con 2 ore 5 minuti e 34 secondi e l’altro etiope Dejene Debela con 2 ore 5 minuti e 46 secondi.