Per raccontare Elbaman bisogna farlo. E non basta. Perchè le emozioni si fa fatica a tradurle  in parola. Marina di campo all’alba,  un giro di bici sulla costa che apre orizzonti incredibili, una corsa fino a notte tra le vie di un paese che s’illumina per aspettare chi sta chiudendo la sua fatica. Un ironman, scritto con la i minuscola ma in realtà maiuscolo. In Italia c’è, c’è sempre stato, è stato il primo ad esserci. E per molti è una storia d’amore e di passione che va avanti da anni senza bisogno di troppe manfrine. L’Elbaman è l’anima del triathlon, quella un po’ più ruvida e meno ruffiana: più carta vetrata che lustrini insomma. Gara affascinante ma difficile. Sarà l’isola che è meravigliosa ma non fa sconti, sarà che per anni è stato il primo e l’unico full italiano, sarà che ha una storia tutta sua pensata, scritta e difesa con tutta la passione che si può dare alle “creature” dal presidente Marco Scotti,  l’Elbaman è arrivato  alla sua diciottesima edizione mantenendo negli anni un suo pubblico e il suo fascino. Duro il giusto e forse un po’ di più, tecnico il giusto, bello come sa esserlo solo l’Isola d’Elba non ha niente da invidiare a nessuno. Anzi. Tant’è che nel 2010 è stato inserito tra le migliori 10 competizioni al mondo distanza iron dalla rivista Triathlete USA. E ogni anno torna la magia.  Che, come in tutte queste, gare è  tante cose insieme. Qui forse un po’ di più.  Pomonte, Fetovaia,  Marina di Marciana: parli con chi all’Elba ha già corso e capisci subito che c’è dell’altro, che questa è una gara che scorre sottopelle,  sfida nella sfida, spesso un conto in sospeso. C’è sempre il racconto di una fatica che prende i colori di un tuffo in mare a Marina di campo e va avanti per un giorno intero fino a notte quando anche l’ultimo arriva al traguardo. Nato nel 2004 come triathlon medio, dal 2005  ha raddoppiato anche se il 70.3 è rimasto ed è sempre lì a disposizione per chi ha qualche dubbio. Poi si sono aggiunte anche le gare per i più piccoli a contorno di una festa di sport che per l’Elba ormai è tradizione.  Quest’anno nella distanza full tra gli uomini ha vinto Francesco Gualtieri (k3Cremona)e e tra le donne Michela Menegon (Val di Merse Triathlon). Nel 70.3 invece dominio assoluto di Giulio M0linari (Pro Recco Triathlon) e tra le donne della tedesca Daniela Kleiser.