«Per permettere al nostro movimento di crescere ancora servono aiuti concreti. Non basta gioire per le imprese degli azzurri. Dobbiamo garantire a tanti giovani disabili la possibilità di accedere al mondo dello sport. Dobbiamo aiutare loro e le rispettive famiglie e sostenerli nei costi per gli ausili». Così aveva detto tempo fa il presidente del Comitato Paralimpico Italiano Luca Pancalli commentando le medaglie della nazionale olimpica. Nonostante lo sport paralimpico si stia ormai sempre più conquistando gli spazi che merita la realtà è sempre complicata, senza contare poi che c’è un’altra realtà, sicuramente più drammatica, contro cui i disabili «gareggiano» quotidianamente. Ed è quella dei limiti architettonici che incontrano, delle scale che non riescono a scendere, dei negozi in cui non possono entrare, dei mezzi pubblici su cui non riescono a salire. E allora ben venga la manifestazione che in questo week end è stata organizzata a Milano: «TriAmiamoci» vale per tre come il triathlon, anzi molto di più. Nuotare pedalare e correre; farlo per promuovere il settore paralimpico; farlo pensando di coinvolgere anche chi crede, o meglio non crede di potercela fare; farlo organizzando due giornate di sport per avvicinare a questa disciplina increduli, titubanti e curiosi spiega meglio di tante chiacchiere l’essenza dello sport e la sua formidabile capacità di abbattere le barriere e avvicinare le persone. E’ questo il senso di un bel progetto nato grazie alla collaborazione del Cus Pro Patria Milano Triathlon con la Fitri, la Federazione italiana triathlon e, ovviamente, con il sostegno del Comitato Fitri Lombardia che sabato 22 e domenica 23 di ottobre andrà in scena a Milano sulla pista di atletica del Cus Milano in viale Sarca, nel Velodromo del Parco Nord e nelle acque della Piscina Lido Azzurro a Varedo. «Sono due giornate di incontri formativi e di lavoro sul campo- spiegano al Cus Milano Triathlon- Giornate aperte a tutti gli atleti con disabilità che vorranno cimentarsi nelle discipline che compongono la base di questo meraviglioso sport ma anche a chi vorrà cimentarsi per la prima volta». Il progetto della Federazione, che è nato lo scorso anno ed ha già visto protagoniste anche altre città, nasce per far conoscere i diversi aspetti del mondo del Paratriathlon, con l’obiettivo di avvicinare tutti, soprattutto i giovani, al concetto di inclusività nel suo più grande significato. «E’ quasi sempre amore a prima vista e chi prova non torna più indietro- spiegano al Cus Milano- E’ divertente, gli allenamenti sono diversificati con la presenza di tecnici federali e il diretto confronto con alcuni atleti che già vantano esperienze nel Paratriathlon a tutti i livelli che servirà ai partecipanti per vedere soddisfatte tutte le loro curiosità grazie ad un continuo interscambio di informazioni».