Nel 2030 come si pedalerà? Ecco la “strategia” della Ue
Lo sport, il tempo libero, le gite, i viaggi, le vacanze. Non solo. Il Parlamento europeo dà il via libera alla “strategia ciclistica della Ue” approvando una risoluzione che verrà trasmessa a tutti gli Stati membri e ai loro Parlamenti affinchè vengano attuate una serie di misure per incentivare l’uso delle due ruote tradizionali ed elettriche ed, entro il 2030, raddoppiati i chilometri di piste ciclabili.
Bici come mezzo di trasporto. Il testo della risoluzione sottolinea come la bicicletta debba essere riconosciuta quale modalità di trasporto a tutti gli effetti e ne sottolinea i vantaggi per la transizione verde europea. Un percorso “virtuoso” per la salute, l’ambiente ed anche per il lavoro “Considerando che l’ecosistema ciclistico dell’UE rappresenta già oltre 1.000 piccole e medie imprese (PMI) e 1 milione di posti di lavoro e può arrivare a 2 milioni di posti di lavoro entro il 2030- si legge nel testo approvato- e che le biciclette elettriche rappresentano un’opportunità per la crescita dell’industria del ciclismo, offrendo il potenziale per creare posti di lavoro verdi e assorbire lavoratori qualificati di altri settori”. Ma raggiungere l’obiettivo non sarà facile considerando anche i “gap” tra Paesi e Paesi.
Mancanza di infrastrutture ciclabili C’è molto da fare in questa direzione: gli eurodeputati denunciano infatti la mancanza di infrastrutture dedicate per sbloccare il potenziale della bicicletta, che rappresenta una valida alternativa per gli spostamenti su brevi distanze. L’uso della bici è aumentato in risposta alla pandemia di COVID-19 e all’aumento del prezzo dei combustibili fossili dopo la guerra illegale di aggressione della Russia contro l’Ucraina e quindi il Parlamento Europeo incoraggia le autorità regionali e locali a prendere in considerazione il mantenimento delle infrastrutture ciclabili messe in atto durante l’emergenza e ad adottare azioni concrete per integrare adeguatamente la bicicletta nei loro quadri di mobilità urbana.
Più parcheggi custoditi (e meno furti). I furti delle bici sono uno dei problemi che “scoraggiano” molti utenti ad usare le due ruote. Per questo la risoluzione chiede più impegno nella realizzazione di posteggi custoditi e di stazioni che prevedano anche punti di ricarica per le batterie. Dovranno inoltre essere essere sviluppate, conformemente alla legislazione dell’UE in materia di sicurezza stradale, campagne educative e di formazione per aumentare la consapevolezza in materia di sicurezza stradale
Uso sicuro delle biciclette. Deve essere sostenuto e promosso nei confronti di chi si muove con altri mezzi “antagonisti” alle due ruote sviluppando e applicando le tecnologie dei sistemi di trasporto intelligenti in modo che diventino più efficaci nel riconoscere i ciclisti sulla strada ma anche invitando chi pedala ad adottare misure di protezione necessarie quando è in sella a biciclette ed e-bike proponendo tutta una serie di norme e orientamenti che riguardino l’utilizzo dei caschi, luci, giubbotti catarinfrangenti, limiti di età e disposizioni per il trasporto di bambini.
Sharing e bici sui treni. La risoluzione del Parlamento europeo invita tutti i Paesi a fare pressione sulle autorità regionali affinchè integrino la bicicletta e i sistemi di bike sharing nei piani di mobilità urbana nonché favoriscano la maggiori sinergia con altre modalità di trasporto aumentando per esempio i posti per le biciclette nei treni. Uno sviluppo importante soprattutto sulle tratte regionali .
L’industria del ciclismo. L’invito ai Paese membri è di riconoscere l’industria del ciclismo, compresa la produzione di batterie per biciclette elettriche e l’economia circolare, e in particolare le PMI, come partner legittimi nell’ecosistema della mobilità della strategia industriale dell’UE, nonché nei programmi di infrastrutture industriali e nei regimi di finanziamento; si invitano inoltre gli Stati membri a incoraggiare progetti in materia di ciclismo e settori correlati come la mobilità, il turismo, la salute e lo sport
Taglio dell’Iva per le bici made in Europe. La risoluzione suggerisce ai governi di ridurre le aliquote Iva per la fornitura, il noleggio e la riparazione di biciclette ed e-bike e invitano a sostenere la produzione di biciclette e componenti “Made in Europe”, stimolando in tal modo la competitività dell’industria dell’UE, colmando il divario di investimenti, mantenendo condizioni di parità a livello mondiale e e incoraggiando posti di lavoro di alta qualità, creando cluster ciclistici e migliorando la formazione professionale legata all’industria
Sviluppo del cicloturismo. La risoluzione sottolinea che il cicloturismo e la bicicletta nelle zone rurali devono essere sostenuti accelerando lo sviluppo della rete EuroVelo e dei suoi 17 percorsi, in particolare garantendo un sostegno più forte e sfruttando le sinergie con la rete TEN-T;