Tutto pronto per la 22ma edizione della maratona di Milano che partirà domattina alle 8.30 da piazza Duomo. Al via oltre 8mila atleti e 16mila staffettisti che fanno un bel colpo d’occhio e sono il segno di un festa anche popolare. Ma davanti si farà la corsa e a giocarsela sono attesi atleti di livello che regaleranno una mattina di grande atletica. Il pettorale n.1 spetta di diritto all’ugandese Andrew Rotich Kwemoi, vincitore dell’edizione 2023 con 2h07.14 al debutto sulla distanza che torna a Milano per confermarsi e migliorarsi ma dovrà vedersela con il 25enne etiope Tesfahun Akalnew Guangul, con un personale di 2h06.55 si candida a essere uno dei principali antagonisti per la vittoria, assieme al keniano Titus Kimutai Kipkosgei, forte di un 2h07.46, e al turco di origini keniane Ilham Tanui Ozbilen che, dopo innumerevoli titoli su pista, vanta un buon 2h10.16 sulla distanza dei 42,195 chilometri. Sarà anche una domenica di debutti per atleti molto promettenti, come l’etiope Gerba Beyata Dibaba il keniano Isaac Kibet e il suo connazionale Isaac Kipkemboi Too (già conosciuto per molteplici successi sul suolo italiano in distanze minori).  Sul fronte femminile da seguire alcune atlete particolarmente interessanti, come l’etiope Kuftu Tahir Dadiso (personal best 2h23.14) e le connazionali Alemayehu Haimanot Shewe (p.b: 2h25.51) e Tigist Memuye Gebeyahu (pb 2h24.23). Outsider di giornata potranno essere le etiopi Fantu Shugi Gelasa (pb: 2h29.30) e Tigist Bikila Deme (pb. 2h30.37), oltre alla keniana Sophy Jepchirchir (2h30.31). La Milano Marathon numero 22 torna all’antico e torna quindi a partire e ad arrivare in piazza del Duomo. Dopo quasi cinque lustri di peregrinazioni che hanno portato la maratona di Milano a spostare le sue partenze in piazza Castello, alla fiera di Rho, in Porta Venezia si ricomincia da dove tutto era partito, in un giorno di pioggia, in quell’edizione Zero che sotto la Madonnina radunò più di duemila coraggiosi in una fredda domenica di dicembre e vide trionfare il keniano Simon Biwott e la nostra Lucilla Andreucci. Ventidue edizioni  che hanno visto passare sindaci, governatori ( Roberto Formigoni l’ha anche corsa), che hanno visto cambiare date e stagioni, che hanno portato la Milano marathon dall’essere una classica invernale ad una classica di primavera. Ventidue anni di percorsi cambiati, di domeniche ecologiche e senza auto concesse, negate e sognate, di polemiche, proteste, di automobilisti incazzati. Ventidue anni di grandi campioni, di tempi veloci e di grandi intuizioni come quella della staffetta che da Milano ha conquistato tante altre città e tante altre maratone con migliaia e migliaia di euro raccolti in beneficenza con le charity.  Dal Duomo al Duomo per la via più panoramica per una Wizz Air Milano Marathon che riconquista i cuore della sua città., Quarantadue chilometri ( e 195metri) su un percorso ad anello capace di conciliare le esigenze dei top runner e degli amatori evoluti, con la possibilità di ammirare una città che in tutti questi anni è parecchio cambiata, si è trasformata nei suoi quartieri e nel suo skyline mettendo insieme storia e futuro.  Saranno circa 19 i chilometri nel centro cittadino e si toccheranno  luoghi simbolo della città come il Teatro alla Scala, Brera, San Babila, il Castello Sforzesco, Largo Cairoli, ma pure City Life e il Portello. Il resto tra QT8, San Siro, il parco di Trenno e la zona del Gallaratese, per poi rientrare verso il Duomo. Già definite le zone di cambio della staffetta, la UniCredit Relay Marathon, che quest’anno coinvolgerà 105 ONP collegate al Charity Program tutte riportate sul sito ufficiale.