Dalla tela al telaio: la bici è arte
Ci sono tanti ciclismi. Ci sono campioni, gregari, grandi classiche, Giri, mondiali, maglie indimenticabili, foto indimenticabili. Ci sono storie da raccontare, imprese, grandi vittorie, clamorose sconfitte. C’è una passione infinita che si rincorre tra passato e presente, c’è lo slancio del futuro che trasforma le bici da semplice strumento per pedalare e trionfare in mezzo dell’avvenire capace di annunciare il progresso e che trova spazi e immagini ora sul web come accadeva agli inizi del ‘900 per le «meraviglie della tecnologia» che il Futurismo presentava sulle pagine de Lacerba. C’è il ciclismo del Tour de France, forse il ciclismo di tutti i ciclismi, per storia, business, campioni e colori che ruotano attorno a un giallo capace di raccogliere tutte le sfumature di uno sport che non si può riassumere in un solo racconto. E il Tour quest’anno parte dall’Italia, da Firenze, arte nell’arte, e allora diventa un evento da festeggiare, quasi da santificare in ogni angolo del Paese. Ognuno a modo suo. Ogni regione, ogni comune, i luoghi accarezzati e sfiorati da una corsa si porta con sé tutti ciò che il ciclismo è stato e sarà. Percorsi anche d’arte, perché dalle bici alle gesta dei campioni, a chi ne ha scritto a chi lo ha ritratto il grande ciclismo può anche diventare arte. «Dalla Tela al telaio – Omaggio d’autore al ciclismo» è una mostra che prova a mettere insieme tutte queste cose. Un’ esposizione che ha trovato spazio a Verbania Pallanza nella sede del Museo del Paesaggio a Palazzo Dugnani. Una mostra in cui si potranno ammirare le opere di Giuseppe Festino, Alberto Garagiola e Stefano Barzaghi, un inedito accostamento di dipinti, biciclette, caschi, lavori, idee che racconteranno i pensieri e le emozioni che il ciclismo è capace di suscitare e di tenere insieme. Arte, tecnologia e creatività per un racconto che corre parallelo alla corsa, al Tour, a uno sport che non è una cosa sola. Nata da un progetto dell’associazione Verbania MillEventi e di RonchiComunicazione e realizzata con Museo del Paesaggio e Comune di Verbania «Dalla Tela al telaio» sono i ritratti di Giuseppe Festino, il grande maestro dell’illustrazione che ha realizzato la locandina ufficiale della mostra e le opere esposte in cui grandi campioni come Fausto Coppi, Gino Bartali, Marco Pantani si affiancano a Filippo Ganna, che onora la provincia del Verbano Cusio Ossola come protagonista di oggi. Sono le biciclette da corsa di Alberto Garagiola, pezzi unici e non replicabili, bici d’autore frutto di una scommessa imprenditoriale in cui trovano espressione genio e creatività spinti fino a realizzare esemplari tempestati di diamanti, con un percorso creativo che ha coinvolto tecnici, chimici, designer, tutti impegnati nel concretizzare veri e propri oggetti d’arte. Sono le creazioni di Stefano Barzaghi, caschi unici che uniscono ricerca e fantasia e che hanno portato nel ciclismo la personalizzazione aerografica già di moda negli sport motoristici. Caschi da usare in gara ma anche da esporre come vere e proprie opere d’autore che rappresentano lo stile, il carattere e la grinta di un campione. Dalla «Tela al telaio» è un viaggio in un ciclismo sognante e un po’ visionario che racconta a modo suo come il semplice gesto del pedalare, una salita, una bici siano capaci di stupire. Siano capaci di raccontare un mondo che cambia: «Noi vi dichiariamo che il trionfante progresso delle scienze ha determinato nell’umanità mutamenti tanto profondi, da scavare un abisso fra i docili schiavi del passato e noi liberi, noi sicuri della radiosa magnificenza del futuro…». Così scrivevano agli inizi del secolo scorso Tommaso Marinetti e compagni. Sembrava fantascienza: non lo era…