Un triathlon può raccontare molte storie. Quella di Fabio Guiotto, triatleta vicentino che da anni vive ad Ancona, racconta come lo sport possa  andare oltre l’impresa.  “Special Triathlon per la fibrosi cistica” che parte domani da Ancona infatti non è solo  un evento di triathlon ma il modo per accendere un faro sulla fibrosi cistica che Guiotto ha  “conosciuto” anni fa nel 2006 dopo la nascita di suo figlio.   Domani all’alba si tufferà dal Passetto di Ancona e nuoterà per 16 chilometri fino alla Spiaggiola di Numana. Poi salirà in bici e, dopo aver pedalato oltre 440 chilometri, arriverà a Valdagno in provincia di Vicenza, suo paese Natale, da dove completerà l’ultima frazione, quella di corsa, 12 km fino al centro sportivo di Cerealto. La sfida, promossa dalla Lega italiana fibrosi cistica (Lifc) Marche punta a raccogliere fondi da destinare al centro di cura marchigiano ed è nata grazie all’ impegno della moglie di Guiotto, Raffaella Piazzini, vicepresidente Lifc Marche. Non è la prima volta che il triatleta vicentino si misura con una impresa simile perchè la stessa cosa aveva fatto l’anno passato raccogliendo 15mila euro ma con il percorso inverso: stessa finalità , sensibilizzare e far conoscere le difficoltà e tutto quello che comporta avere in famiglia una persona con una malattia come la fibrosi cistica,  raccogliere fondi per la ricerca che per queste malattia resta una via di speranza e  ha permesso in tutti questi anni di alzare l’aspettativa di vita. ” Avevo intenzione di non riprovarci perchè tra lavoro e famiglia non è semplice allenarsi- ha spiegato Guiotto presentando la sua sfida-  ma poi ho sentito Alessandro Gattafoni che sarà la mia guida in mare, anche lui affetto da fibrosi cistica, e mi ha detto che no, non potevamo mollare. Queste parole mi hanno fatto scattare dentro l’energia, se non mollava lui, ammalato, non avrei potuto farlo nemmeno io.  Sono legatissimo ad Ancona, non solo perché adesso è la mia vita, ma perché su questa costa, nel ‘43, i pescatori salvarono mio nonno in fuga dalla Jugoslavia su una barca a remi.  Per fare tutto ciò prima di tutto devi avere al fianco una moglie come Raffaella che ti sostiene. Molto di tutto questo è merito suo».