Schnitzler “tradito” per troppa fretta

Cosa ci spinge a prendere in mano un libro? O meglio un classico della letteratura? In età giovanile spesso è una sorta di “dovere” interiore a spingerci. Il bisogno, quasi, di colmare vuoti e di mettersi ai ripari dalle continue allusioni che gli adulti fanno a proposito di quei testi. In ogni altra età della vita è la curiosità. E questa a sua volta è generata da tanti accadimenti. Non ultimo la citazione che di quella opera viene fatta da una auctoritas. Con il cui termine in realtà oggi si intendono purtroppo soltanto gli influencer. C’è stato un tempo, però, […]

  

Ho tradito Pennac per McEwan

Non posso esssere un buon editor. Non riuscirei mai a guadagnarmi da vivere decidendo la sorte di manoscritti. Non si tratta soltanto di competenza, di bagaglio professionale e culturale. Si tratta di fiuto e sensibilità. Cose di cui sono affatto privo. Prova ne è che ho bocciato un capolavoro. Senza appello e dopo solo poche pagine. Per fortuna ho l’abitudine di leggere fino in fondo i romanzi. Non mi sono mai fidato del consiglio, pur legittimo, di Daniel Pennac. Il lettore, sostiene il celebre scrittore francese, deve essere libero di non finire il romanzo che ha in mano. Perché non […]

  

A scuola dalle marmotte di Ammaniti

Un’alleanza fruttifera è quella che lega la biologia (o forse più precisamente l’etologia) alla letteratura. Chi è bravo a usar le parole può fare molto se riesce a dare corpo a metafore e allegorie che, come brillanti didascalie, sfruttano i comportamenti animali e le universali leggi della scienza. Se poi oltre ad usare bene le parole è un campione nell’arte del raccontare, se insomma è talentuoso fabulatore, alla fine il lettore rimarrà contento. Avrà letto un bel libro e avrà capito molto del genere umano (che prende a piene mai dai vari sottogeneri per definire il suo comportamento, i suoi […]

  

Le parole “notturne” che illuminano la nostra libertà

“Le parole furono notte nella notte e noi fummo ombre”. Siamo a pagina 186 di Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini (edizione Einaudi). Parole che mi riconciliano con il libro che ho appena terminato di leggere. Una scelta casuale la mia (pescando a caso tra i classici del Novecento) che, all’inizio, dopo le prime pagine, mi aveva fatto pensare a una pesca sfortunata.  Con gli occhi di un lettore di oggi, magari distratto da mille cose e dalla velocità dei tempi di giudizio, stavo già per bocciare il giovane Vittorini (il libro lo ha scritto alla fine degli anni Trenta […]

  

Quando i misteri ministeriali erano tutti da ridere

Il lockdown (dovuto alla pandemia), il ricorso massiccio allo smartworking e l’accelerare nel trasferire sul piano telematico il numero maggiore possibile di adempimenti burocratici e amministrativi ha senza dubbio modificato radicalmente i rapporti tra il cittadino e la Pubblica amministrazione. Possedere uno spid (e soprattutto saperlo usare) diventa quasi segno di onnipotenza. E quel piccolo utente/cittadino, che tanto miserrimo e indifeso si sentiva di fronte al gigantesco Moloch della macchina amministrativa, è diventato più grande e più forte. Fino al punto di muoversi sulle sue gambe. Anche lo stile del linguaggio burocratico ha dovuto prendere atto di questa trasformazione antropologica. […]

  

La Grapa del Moro è una “montagna incantata”

E’ il sogno di ogni scrittore avere tra le mani un “personaggio leggendario” che – incredibile a dirsi – “è esistito davvero”. Però devi essere uno scrittore davvero bravo per maneggiare una “fortuna” simile senza sprecare il suo potenziale. Paolo Malaguti (classe 1978) lo è. Ne è prova il suo ultimo romanzo Il Moro della cima (Einaudi). Un romanzo che parla appunto di un personaggio avvolto da una gloriosa leggenda ma che è anche personaggio storico realmente esistito. Tale la sua fama e la sua leggenda che l’editore decide di aggiungere una foto del signor Agostino Faccin al fondo del […]

  

Bagnarsi nel “fiume” arbasiniano dell’opera aperta

Come è vero che non ci si bagna mai nello stesso fiume, altrettanto vero è che non si rilegge mai lo stesso libro.  Soprattutto se è un buon libro, aggiungerei.  Soprattutto se è un classico. I classici, infatti, hanno sempre qualcosa da insegnare. Lo si è detto mille volte: sono quei libri che parlano a tutti e che superano la prova del tempo. Però la frase “non si rilegge mai lo stesso libro” ha un significato anche più semplice. L’americano Stanley Fish nel 1980 pubblico il saggio C’è un testo in questa classe? L’interpretazione nella critica letteraria e nell’insegnamento (pubblicato […]

  

Montaigne e i “lanciacori” giallorossi

Se Montaigne fosse nato nel 1970 a Roma e avesse passato la sua infanzia al Portuense, forse oggi sarebbe l’autore di un felice romanzo autobiografico molto autoironico e scanzonato, pieno di amore per la “Maggicaa”, magari con veloci escursioni nell’epica del calcio, ricordando eroiche trasferte a bordo di macchine scassate con una scorta inesauribile di panini con la frittata a sentire i grandi che piangono e ridono e bestemmiano di paura e di gioia. E tutto questo con una lingua controllatissima. Di un’eleganza davvero fuori dal comune. Degna del miglior Racine (ovviamente nato anche lui sotto le Alpi). Come Montaigne […]

  

La torrida “estate” di Pavese

Qualcuno prima o poi dovrà raccontare questi giorni, questo tempo. Con la giusta distanza. Dovrà dirci se è vero che l’emergenza sanitaria ci ha resi migliori. Dovrà verificare se saremo stati in grado di elaborare lutti e separazioni. E se la sottrazione di tutto ciò che avevamo prima abbia impoverito o meno la nostra esistenza. Ci vuole, però, la giusta distanza. Quella che ha sfruttato Cesare Pavese per scrivere nel 1939 il romanzo breve Il carcere e per scrivere dieci anni dopo l’altro breve romanzo La casa in collina, poi confluiti nel volume Prima che il gallo canti. Il primo […]

  

Thomas Hardy “risorge” su Tik Tok

Chissà se anche Tess dei d’Urberville è finito (o finirà) nei video che la giovanissima californiana Selen Velez confeziona per la piattaforma di Tik Tok. Questa ragazza (nemmeno ventenne) ha infatti deciso, durane il primo lockdown, di costruire piccoli video in cui consiglia “romanzi strappalacrime”. E i suoi consigli, dal punto di vista editoriale, sembra riescano più efficaci di tante e prezzolatissime pubblicità. Anche gli editori americani sono rimasti sconcertati dal successo della sua “influenza”, capace di riportare nella vetta delle classifiche di vendita titoli che gli stessi editori avevano dimenticato. Purtroppo non sono su Tik Tok. Quindi non posso […]

  

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