Disturbi Specifici dell’Apprendimento o, più comunemente, DSA. Se avete dei ragazzi che frequentano la scuola, avrete probabilmente sentito parlare di questo problema che affligge il 3,2 % della popolazione scolastica italiana. Quando andavate a scuola voi non si usava? In realtà non era ancora stato individuato come tale, un vero e proprio disturbo congenito diagnosticabile attorno al terzo anno di scuola elementare. Per saperne di più, ProVitaMed ( in collaborazione con la Cooperativa Anastasis, l’associazione Miprendocura e il Polo Tecnologico di Pavia) promuove l’iniziativa: “Disturbi specifici dell’apprendimento, tra didattica e riabilitazione” una serie di incontri alla quale sono chiamati a partecipare le famiglie, gli insegnanti, gli educatori, ma anche i medici, gli psicologi e i logopedisti, queste ultime figure professionali a cui si ricorre alla ricerca di un aiuto, nel caso di una diagnosi di Dsa. L’obiettivo di questi incontri, infatti, è quello di riunire famiglie, insegnanti e specialisti per un confronto sui «tre insiemi» del percorso di riabilitazione. I prossimi incontri sono previsti il 10 e il 17 giugno dalle 14.30 alle 17.30 presso il Polo Tecnologico di Pavia  (gli incontri sono gratuiti, ma è obbligatoria la registrazione sul sito: www.dsapavia.eventbrite.it). Tra i relatori,alcuni tra i maggiori esperti italiani nella diagnosi e nel trattamento di disturbi dell’apprendimento, tra cui il responsabile scientifico Emilio Brunati, neuropsichiatra infantile, primario emerito al Niguarda di Milano e Responsabile del centro riabilitazione della casa di Cura del Policlinico di Milano e Enrico Profumo, neuropsicologo esperto in Disturbi Specifici dell’Apprendimento, quali dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia. E’ proprio il dott. Profumo a spiegare come questi problemi provochino nei ragazzi un senso di frustrazione, di ansia e di inadeguatezza. “Conosco bambini discalculici che, non avendo rapidità di calcolo, contano ancora con le dita. Ma ciò non deve essere considerato un handicap perché, grazie alla possibilità di utilizzare gli strumenti compensativi, in questo caso la calcolatrice, i discalsulici sono in grado di eseguire i calcoli richiesti. Conosco anche ingegneri discalculici.  In genere le diagnosi vangono effettuate attorno alla terza elementare, quando i ragazzi raggiungono certi automatismi, anche se, ancora spesso, sono i genitori ad accorgersi della problematica del bambini richiedendo così visite e approfondimenti del caso”.

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