La popolazione campana sta invecchiando rapidamente: secondo i dati ISTAT 2023, il 20,8% dei cittadini ha più di 65 anni e quasi il 10% ha superato i 75. In questo contesto, l’assistenza sanitaria deve evolvere, puntando non solo a curare le malattie ma a gestire la complessità e la fragilità dell’età avanzata.

È in questa direzione che si muove il Progetto RADAR, lanciato da SIMG ( Società Italiana dei Medici di Medicina Generale) con il supporto di Viatris Italia, per formare i medici di base alla  (VMD) del paziente anziano. Un approccio olistico che guarda oltre la patologia e considera anche fattori psicologici, sociali e ambientali.

«Il Progetto RADAR consiste in un percorso formativo certificato che accompagna i medici nella gestione del paziente fragile attraverso un approccio olistico, centrato su quattro pilastri: comorbidità, fragilità, Valutazione Multidimensionale (VMD) e piano individuale di cura», spiega Pierangelo Lora Aprile, Segretario Scientifico SIMG. L’obiettivo è “dare più vita agli anni”, migliorando la qualità dell’invecchiamento, riducendo nel contempo ospedalizzazioni inappropriate e istituzionalizzazioni».

L’iniziativa è già attiva in Campania, regione con una delle popolazioni più anziane d’Italia.
«Sempre più MMG seguono questi percorsi formativi per trasferire sul territorio le competenze acquisite», afferma Lupo Giacomo Pulcino, Presidente del Congresso SIMG Campania. In una regione come la Campania, abbiamo bisogno di strumenti nuovi per riconoscere la fragilità e pianificare interventi su misura».

Anche Viatris Italia crede fortemente nel progetto, come conferma Matteo Surace, Medical Lead Italy: «In Viatris vediamo la sanità non così com’è ma come dovrebbe essere. Sosteniamo con convinzione il Progetto RADAR, perché crediamo in una medicina territoriale capace di rispondere ai bisogni reali delle persone. Nessuno deve essere lasciato indietro».

Grazie al Progetto RADAR, 40 medici sono già stati formati come Esperti in Medicina della Complessità. L’obiettivo è chiaro: arrivare ad avere almeno un medico esperto ogni 100.000 abitanti, in ogni regione.

Perché invecchiare bene non è solo possibile: è un diritto