I Metternich da tastiera

«Un giornale, il giorno dopo, è buono solo per incartare il pesce» diceva Indro Montanelli molto prima che iniziasse l’era digitale. Da anni non è più così. Le parole in rete restano, vincolate da un contratto a tempo indeterminato con la realtà. Con la guerra alle porte, saltano uno dopo l’altro i parametri che fino a poco fa sembravano veri. Erano veri. Le parole usate per un articolo sulla guerra appaiono inappropriate a distanza di ore. Troppo fredde, asettiche, scollegate. Le parole, quando sono sconnesse dalla realtà, diventano viti spanate che stringono, stringono, ma poi si aprono agli antipodi, e […]

  

Ucraina, notizie in bianco o nero

Sui media è cominciata la fase del nero o del bianco, Tinte unite. Bipolari. Non sono ammesse gradazioni intermedie. Se riferito al presente, trovo che sia giusto così: Vladimir Putin ha invaso l’Ucraina e ora è il nemico. Punto. Ma la cultura del bianco o nero è come la cancel culture: è retroattiva. Si estende anche nel passato, e come una nube chimica in balia del vento, brucia tutto quello che incontra, rendendo indistinguibile il passato dal futuro. Le cause di quello che accade in Ucraina non importano più. Poco prima del mio ultimo articolo discutevo con un’amica di come […]

  

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