[photopress:calderan.JPG,thumb,alignleft]Il <re del deserto> costretto ad abdicare. Si è infranto a Eretz, al confine con la Striscia di Gaza, dinanzi a un varco israeliano sbarrato, il sogno di Max Calderan  di completare una maratona della pace di 540 chilometri sul percorso Gerusalemme- Monte Sinai.  Calderan, 41 anni di Portogruaro non è nuovo ad imprese estreme soprattutto nei deserti e soprattutto a temperature proibitive e ha stabilito diversi record tra cui 202 chilometri percorsi in 90 ore sulla sabbia del Qatar. L’avventura aveva come fine quello di portare una speranza di dialogo in territori di guerra ed era partita sulle orme del pellegrinaggio di papa Benedetto XVI in Terra Santa,  con il sostegno del governo italiano e dell’Unrwa (l’agenzia dell’Onu che quest’anno compie i 60 anni di attività a sostegno dei profughi palestinesi). Ma a fermare tutto è arrivata la barriera di Gaza innalzata dai militari israeliani per motivi di sicurezza .  Il progetto, intitolato <Run for Love>, non è stato annullato. Completata la prima tappa di un centinaio di chilometri fra la Cisgiordania e Gerusalemme, Calderan infatti proseguirà nei prossimi giorni verso il Montel Sinai, dopo una trasferimento in Egitto, con gli ultimi 250 chilometri. E non è finita. In programma c’è un nuova sfida di pace sulla rotta  Beirut-Damasco-Amman- Gerusalemme-Gaza-Cairo.