[photopress:mara.jpg,full,alignleft]Rompiamo gli indugi, io faccio il tifo per la maratona di Milano. Ieri sono stato alla presentazione  della decima edizione, quella delle polemiche, quella spostata all’11 aprile. Sala Indro Montanelli del Corriere della sera, Carlo Verdelli direttore della Gazzetta, il dottor Gabriele Rosa che ha portato con sè l’atleta keniana  Margaret Okayo , l’assessore del Comune di Milano Giovanni Terzi, Linus, i giornalisti, qualche imbucato,  insomma c’erano tutti. Era la presentazione ufficiale che serviva a spiegare cosa cambiera e perchè Milano diventerà dopo dieci anni di traccheggio una grande maratona. Da giornalista ho seguito tutte le edizioni e le conferenze stampa  precedenti. Non so perchè, è una sensazione, ma mi sembra che questa volta tiri un’aria differente. Sarà perchè  il Comune e l’assessore Terzi in modo particolare ci hanno messo la faccia e non è cosa da poco. Sarà perchè  Linus con la sua radio assicurerà un bel traino. E sarà anche perchè il nuovo percorso è finalmente un percorso da maratona vera e non il solito assurdo giro delle circonvallazioni della città. Si parte dalla Fiera di Rho, cioè da  fuori, come succede in tutte le maratone che contano da Londra a New York, e si arriva in centro (ma proprio in centro) con gli ultimi chilometri a fare un po’ da passerella. Non credo che ci sarà il blocco delle auto, Terzi spera e in Provincia hanno già anche  approvato una mozione che presenteranno in Regione per chiedere una domenica ecologica. Ma sono schermaglie. Domenica 11 aprile non ci sarà nessuno stop ma sinceramente chissenefrega. Il percorso è intelligente e non dovrebbe più di tanto creare disagi anche se qualche idiota che insulta scommetto che si trova. Sarà una grande maratona a dispetto della maglietta che hanno messo nella sacca che non è un granchè e a dispetto di tutti quei corvi che si augurano che andrà male. Io, l’ho detto, faccio il tifo per la Milano city marathon perchè mi piace l’idea che la mia città abbia una grande maratona e mi piacciono le sfide difficili. Troppo comodo correre a Berlino e a New York dove tutti ti applaudono…Anzi azzardo anche una previsione: settemila iscritti al via.  E i ci sarò.