[photopress:SDC13547.JPG,full,alignleft]Sotto l’acqua, come annunciato. Così come era annunciata la quarta vittoria consecutiva di Said Buodalia. L’atleta marocchino non ritocca il record della corsa anche se lascia il secondo classificato, l’altro marocchino Khalid En-Guady a 3:51. In campo femminile vittoria di Paola Mariotti che in 1:58:30 si lascia alle spalle Paola Felletti e Laura Ricci . Fin qui la parte più strettamente agonistica. Ma la Cortina Dobbiaco è anche  (soprattutto)  la corsa dei 3500 appassionati che si sono alzati all’alba, sotto un cielo color piombo per scalare il passo di Cimabanche e puntare poi su Dobbiaco sotto una pioggia incessante che a tratti ha trasformato lo sterrato che costeggia la provinciale in un acquitrino. La Cortina Dobbiaco sono i runner che hanno messo la sveglia alle 5.30 del mattino, che hanno preso le navette per andare alla partenza, che hanno bivaccato nella provvidenziale tensostruttura messa a disposizione dall’organizzazione nel centro di Cortina aspettando il colpo di pistola dello starter. E la Cortina Dobbiaco sono i primi 15 chilometri di salita, il magico silenzio del rettilineo di Carbonin, il verde color smeraldo del lago di Landro, l’imponenza delle Doloniti che ti sorvegliano mentre corri. Ma la Cortina Dobbiaco è anche un’organizzazione perfetta e la inconfondibile voce di Silvio Omodeo. E’ Gianni Poli, anima e cuore di questa corsa che trovi ovunque: alla partenza, nella gara dei bimbi, al villaggio, in mountainbike all’alba e anche all’arrivo nella zona cambio a fare i complimenti a tutti quelli che sono arrivati. Molti sorridenti ma molti anche sfatti. Sì perchè la Cortina Dobbiaco è gara magica ma anche gara dura, soprattutto oggi. Con un paio di gallerie buie da attraversare e qualche pietraia che mette  a rischio caviglie e ginocchia. Però la fine è una cavalcata trionfale dove chi ha gambe spinge in discesa e chi non le ha più si lacia andare. Ah, dimenticavo. La Cortina Dobbiaco è anche <Quelli di Rozzano>, un gruppo di amici che corre e si diverte  che avevo per ora conosciuto solo via email e che stamattina ho incontrato per caso un paio d’ore prima della partenza. Hanno un bel sito e una bella storia, vale la pena di darci un’occhiata  (http://quellidirozzano.spaces.live.com)