Tutti lì in piazza col tè caldo, la crema di canfora spalmata sulle gambe e un bel pettorale spillato sul petto. E’ il rito propriziatorio di chi la domenica mattina si alza presto ma non per andare a comprarsi i giornali e fare colazione al bar. La mezza maratona di Buccinasco mette in casella la sua sesta edizione, fa il pieno di iscritti e cambia ( in peggio) il suo percorso dentro e fuori tra un paio di borghi, una cascina che un mio amico vorrebbe comprare, un sottopasso della tangenziale, un laghetto e un bel po’ di tratti di sterrato. Tutti lì in piazza ad aspettare un colpo di pistola che arriva puntuale alle nove di una mattinata che era prevista poiovosa ed invece è con il sole e tanta umidità.  A sette giorni dalla maratona di Berlino chi corre a Buccinasco una 21 chilometri se la deve prendere comoda per forza. E allora la corsa diventa ciò che deve essere per chi campione non è e si ammazza di fatica solo per divertirsi. Nessuna contraddizione. “La facciamo insieme?”  è la frase che dà il via ad una corsa di un paio di ore in cui ce la si racconta, meglio che in una seduta di psicanalisi .  Una foto di gruppo in cui entrano tutti, basta stringersi . E allora chi va più forte rallenta un po’ e chi va piano prova a starti dietro perchè una mezza si può fare anche così. Non muore nessuno.