Quando il mio bambino (il più terribile dei tre), nella letterina a Babbo Natale ha scritto che avrebbe voluto un ormai stranoto videogioco che gli avrebbe permesso di fare sport davanti all tv agitando un telecomando mi sono chiesto: ma perche? E l’ho chiesto anche a lui che a otto anni gioca in una squadretta di calcio, fa nuoto e a volte anche pattinaggio di velocità: “Ma non ti basta?. Evidentemente no. Cambiano i tempi e purtroppo  noi papà ci dobbiamo rassegnare.Forse.  Ma perché l’ “Homo Electronicus” dovrebbe fare esercizio fisico? E come scegliere un’attività motoria adatta a ciascuno? Questi i filoni conduttori del convegno tenutosi nei giorni scorsi al World Football Show. Sono ormai noti i dati sull’aumento dell’obesità e della sedentarietà nelle moderne civiltà occidentali  e non fa più impressione sapere come queste tendenze siano a loro volta conseguenze dell’aumento di patologie gravi e mortali. Il convegno, tenutosi nei padiglioni della Fiera di Rho, ha tuttavia voluto guardare in positivo. Alcuni illustri esponenti della Federazione Medico Sportiva Italiana hanno presentato le concrete opportunità di miglioramento della qualità di vita e del benessere psico-fisico, date da una corretta alimentazione e da un’attività motoria costante: riduzione della pressione arteriosa, del colesterolo in eccesso, dell’insorgenza di diabete di tipo 2 e addirittura di alcune forme tumorali al colon (fino al 40-50%) e al seno (fino al 30-40%). Il Presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana, il dottor Maurizio Casasco, nella sua introduzione ha sottolineato come “l’attività fisica deve essere prescritta correttamente per produrre i benefici attesi. In questo senso, l’esercizio fisico può essere considerato come un farmaco”.  A supporto di questo approccio anche i risultati di “Scegli il benessere” una ricerca condotta dalla Federazione in collaborazione con Barilla per verificare la coerenza tra le abitudini alimentari e l’attività fisica degli italiani. In Italia i sedentari sono 24 milioni, il 66,7% della popolazione e solo il 20% pari a circa 7 milioni di persone fanno sufficiente attività motoria. È quindi necessario trovare una risposta efficace al contenimento dell’obesità e dei suoi costi sociali che per il nostro Paese ammontano a 65 miliardi di euro all’anno, pari allo 0,38% del prodotto interno lordo.L’indagine della FMSI, condotta su 30.000 sportivi tra i 6 e i 65 anni che praticano attività sportiva sia a livello agonistico sia amatoriale, ha quindi studiato nel dettaglio le possibilità di migliorare la situazione stimolando la disponibilità al cambiamento degli stili di vita, l’educazione alla corretta alimentazione e la personalizzazione di programmi di allenamento specifici per ciascuna età. Importantissimo in questo senso l’intervento della scuola e delle società sportive di base. Quanto a mio a mio figlio va detto per la cronaca che Babbo Natale forse la pensa come me. Il videogioco infatti non è arrivato e  sotto l’albero ha trovato, tra le altre cose, una mazza da baseball, con guantoni e pallina. Nonostante il freddo è filato in giardino con suo fratello a provare a colpire e a correre nelle basi. Per lo sport virtuale c’è sempre tempo.