Armstrong corre e vince. E c’è un pezzo d’America che fa il tifo per lui
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Chissà se Lance Armstrong che ha vinto pochi giorni fa a Coronado Island in California la 34sima edizione dela Superforg Triathlon 70.3 ha corso in costume perchè non ha più molti sponsor da accontentare o perchè i pionieri correvano così? C’è una risposta buona e una cattiva a seconda che si stia o meno dalla parte del texano. Io prendo quella buona: “Questa è una delle gare più antiche di trathlon- ha detto Armstrong soddisfatto al traguardo- E in onore delle radici di questo sport ho deciso di correre con gli slip”. Per Lance vittoria “tirata” con record della gara in 3h49′ e un fantastico parziale di 2h20′ nella frazione in bici. Ma non è stato facile e l’ha spuntata solo dopo un lungo testa a testa con il “locale” Leon Griffin che ha chiuso secondo. Ma che Armstrong corra un triathlon in costume e lo vinca ci può stare. Ciò che fa specie è qualcos’altro. Intanto va detto che il texano ha potuto gareggiare nonostante la squalifica della USADA che gli vieta di prendere parte a qualsiasi competizione. Ha corso perchè il Superfrog Triathlon non fa parte di alcuna federazione ufficiale e la sua partecipazione è stata possibile grazie a una collaborazione benefica tra la Fondazione Livestronge quella che organizzava la gara. Gli organizzatori hanno deciso di invitare Armstrong per raccogliere fondi che sono poi andati alla Navy SEAL Foundation, le Forze Speciali Navali degli Stati Uniti. “Non ho intenzione di conoscere la verità sulla sua storia – ha detto l’organizzatore Mitch Hall in riferimento alle vicende legate al doping – In ogni caso noi abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione su Lance filantropo e non su Lance vincitore di 7 Tour de France“. E questo è un segnale che nonostante le accuse ci sono ancora negli Stati Uniti organizzatori che si battono per avere Armstrong al via. Non solo quelli del Superfrog. Domenica prossima infatti il texano sarà ancora in gara nell’Half-Full Triathlon di Howard County in Maryland, una gara del circuito Revolution3 Triathlon che si disputerà sulla distanza totale di 70 miglia. E anche qui torna in ballo la fondazione Armstrong: 70miglia di gara per ricordare che sono 70.000 ogni anno i giovani adulti a cui viene diagnosticato un cancro. Insomma Armstrong avrà anche rinunciato a difendersi dalle valanghe di accuse che gli sono arrivate addosso dall’inchiesta dell’USADA ma non ha ancora rinunciato a corerre e ad allenarsi. E la voce che gira è che anche la WTC, la World triathlon corporation che gestisce il marchio Ironman, starebbe pensando si distaccarsi dall’ USADA per permetterà al texano di tornare nel circuito e prenderer prendere parte a Kona 2013, il mondiale delle Hawaii. E c’è un pezzo d’America che ancora fa il tifo per lui