New York conta ancora i danni di Sandy e gli organizzatori della Nycm si preparano a contare quelli che  arriveranno dalla cancellazione della maratona. Un gran pasticcio che si doveva evitare di mettere in piedi prendendo subito una decisione ovvia. Come mi hanno detto molti degli italiani che sono andati fin là si capiva subito che non si doveva correre anche se è ovvio che a posteriori siamo tutti bravi a non sbagliare. Resta la beffa per chì è andato dall’altra parte dell’Oceano e si è dovuto accontentare di una corsetta a Central Park ma ora per Mary Wittemberg la situazione si potrebbe complicare. Gli organizzatori infatti devono onorare gli accordi con i top runner, gli sponsor e i media.Alcuni atleti hanno fatto un grande sforzo per recarsi a New York e desiderano essere rimborsati poichè non sanno se ci saranno le condizioni personali, di forma  o lavorative per partecipare alla prossima edizione nel 2013. Ma l’organizzatore ha spiegato che non sono previsti rimborsi in conseguenza di cause naturali.  I responsabili della maratona dovranno ora definire i vari passi da fare per compensare le perdite delle tv ESPN e WABC che possiedono i diritti di trasmissione della maratona per cinque anni. Allo stesso modo devono negoziare con altri sponsor come Asics, Nissan, Timex, la linea aerea United Airlines ed il gruppo olandese ING, al decimo anno come «sponsor» ufficiale. Anche la città ha accusato il colpo. «È stata una decisione difficile, ma la decisione corretta», ha detto il vicesindaco Howard Wolfson. «La maratona genera introiti per 340 milioni di dollari, in parte grazie a più di 20.000 corridori stranieri che utilizzano i nostri hotel, ristoranti, teatri e negozi». Wolfson ha poi precisato che la prova «è un enorme generatore economico per la città». Che in parte c’è stato e in parte no. E ora c’è anche chi chiede i danni.