Ogni anno, da 82 anni anni, San Vittore Olona diventa l’ombelico del mondo dell’atletica mondiale. Va in scena la classica delle classiche. Un mondiale delle campestri,  la Roubaix del cross.  Va in scena la Cinque Mulini che trasforma una tranquilla domenica di questo paesino sulla via della Malpensa nella domenica più importante del cross mondiale. Una gara che è il fiore all’occhiello dello sport di casa nostra e che, come ha detto stamattina l’assessore allo sport della Regione Lombardia Antonio Rossi ” rappresenta la storia dello sport lombardo, italiano e mondiale e dal fascino senza tempo». Anche quest’anno la  Cinque Mulini si conferma nel circuito Iaaf,  la Federazione internazionale di Atletica leggera, che raggruppa le più  importanti manifestazioni internazionali   e che è anche parte della rassegna “Cross per  tutti” della Fidal della provincia di Milano. Ottantadue edizioni si diceva.  Nell’albo d’oro c’è tutta l’atletica che conta. Una leggenda che non è mai stata interrotta, neanche durante la seconda Guerra Mondiale quando tutte le manifestazioni sportive vennero sospese. Forse anche per questo il cross di San Vittore è entrato nella storia diventando un esame di laurea per campioni e non. Tra i mulini Cozzi, Meraviglia, De Toffol, Montoli e Galletto ci sono passati tutti i più grandi. Una trentina di campioni olimpici da Lasse Viren a Steve Ovett e Sebastian Coe; daSaid Aouita a Haile Gebreselassie a Brahim Boitayeb; da Gelindo Bordin adAlberto Cova; da Paola Pigni a Gabriella Dorio e più recentemente a Stefano Baldini. Tanto per fare qualche nome.  Ma la grandezza della Cinque Mulini è che la possono correre tutti, tapascioni compresi. Ad ognuno il suo pezzetto di gloria. Forse il segreto è tutto qui.