Due sere fa è atterrato sul palco dell’ Ariston a Sanremo e ha raccontato cos’è la Terra vista da un’astronave lanciata in orbita. E cos’è la Luna: «Il dispiacere più grande è non riuscire a descrivere con perfezione quello che ho visto. È un problema di vocabolario: non contiene le immagini che ho negli occhi. Aprivo la cupola, e mi immergevo nello spettacolo più straordinario che  esiste». Luca Parmitano,  38 anni di Paternò in provincia di Catania, di mestiere fa l’astronauta. Vita strana. All’inizio fatta di sogni ma poi di studi, di test, di missioni che durano mesi e anni, di lontananza e di figli che fanno fatica a riconoscerti quando torni e anche di paura. Fatta di passioni  proiettate nello spazio che però vogliono anche essere il più terrene possibili con la colonna sonora di Fabrizio De André,  Battisti, Dalla, dei  Beatles e con il jazz di Patt Metheny. E con una filosofia precisa: “Bisogna andare sempre più lontano. Guardare l’orizzonte, inseguire quello, chiedersi che cosa nasconde e c’è oltre, provare a toccarlo con mano…”. Insomma vivere. E così la prossima missione di Luca Parmitano sarà il più terrena che terrena non si può. Una missione di quelle toste, forse non come vivere in orbita su una navicella per sei mesi, ma comunque non una passeggiata. L’atronauta italiano parteciperà infatti all ’ Ironman dell’Arizona di  novembre. «Non pongo mai limiti a quello che è possibile, perchè per l’impossibile c’è già l’impossibile! – dice ironicamente il maggiore dell’Aeronautica Militare -. Quello che mi scatta è la domanda: perchè no? Abbiamo solo una vita, e bisogna godersi questo percorso fatto di emozioni, di esperienze e a me piace provare tutto ciò che mi fa crescere».  La sfida on è casuale ma arriva  a un anno esatto dal suo rientro dalla missione “Volare”. “L’Ironman – spiega – fa parte di un concetto che va oltre lo spazio. Noi astronauti non dobbiamo limitarci a vivere una vita vincolata all’esperienza spaziale, priva di ambizioni una volta tornati sulla Terra; per questo motivo ho pensato di intraprendere uno sport che mi possa dare carica e slancio come l’Ironman. È una avventura nuova, difficile, ma l’obiettivo è uscire ancora una volta dalla mia comfort zone e mettermi in gioco». Il conto alla rovescia è già cominciato.

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