Nel giorno del cinquantaduesimo compleanno qualche domanda te la fai. Soprattutto se cogli nello sguardo di qualche tuo amico un “inspiegabile” stupore quando gli confessi che il regalo che sogni più di ogni altra cosa sarebbero un paio di ruote a profilo alto per la tua bici da triathlon.  E’ come quando da bambino speravi che nel pacco grande che ti avevano messo in cameretta mamma e papà ci fossero la pista Policar o l’Oklahoma, quella pistola ad aria compressa con cui si dava la caccia alle lucertole. Ricordi  che spesso tornano anche quando si diventa grandi e servono a restare vivi e a capire meglio anche quali sono i sogni dei pargoletti che ti girano per casa. Così te ne fotti dell’iphone, della cena da Cracco o dell’ultima diavoleria che ti permette di telefonare, chattare, messaggiare e condividere mentre stai guidando e  speri che nel pacco che troverai stasera a casa ci sia solo qualcosa per continuare a giocare. Per continaure a fare ciò che ti diverte davvero. Va così. Non si cresce mai. Altrimenti non si spiegherebbero un sacco di cose. A cominciare dalla voglia irrefrenabile che ti viene ogni giorno di metterti un paio di braghe corte, un costumne o un body e di regalarti la tua sana dose di fatica. Non si spiegherebbe il perchè di tante sveglie all’alba quando il mondo normale si rigira nelle coperte. Non si spiegherebbe perchè il lunedì mattina, quando  la normalità dei tuoi colleghi ti racconta di fantastici aperitivi in riva al mare col sole che tramonta, tu ti ritrovi a camminare come Pinocchio perchè ti sei sciroppato trenta chilometri di corsa o sei andato a farti del male sullo Stelvio. Si stupiscono. Si stupiscono tutti perchè non c’è spiegazione per chi non è di questa tribù. E allora è un coro di “Perchè lo fai?”, di “Ma chi te lo fa fare…” di ” Secondo me fa anche male…”  e  “Secondo me siete tutti fissati…”. Sicuro che è così. Sicuro che girare con una macchina che è un furgone portabici non è la cosa più normale del mondo. Sicuro che saltare un pranzo per andare a nuotare all’Idroscalo fa un po’ strano. E sicuro anche che andare al lavoro con una zaino in spalla perchè potrebbe sempre saltare fuori un’oretta per correre non è proprio trendy. Ma pazienza. E poi vuoi mettere? Bob Dylan a chi gli chiedeva quale fosse la cosa che desiderava di più nella sua vita rispondeva: “Un paio i stivali di cuoio spagnolo…”. Io le ruote a profilo alto. E allora?