Dall’alto di un podio europeo la prospettiva di una Rio olimpica cambia e l’orizzonte si vede un po’ meglio. Cambia lo skyline come dicono gli architetti che parlano “moderno”. Ma per Anna Maria Mazzetti, poliziotta volante del triathlon azzurro, la modernità di una medaglia di bronzo ai campionati europei non è poi così una novità, visto che un bronzo già lo aveva vinto 4 anni fa da under e  tre anni fa da “grande”. Però, tanto per ribadire il concetto,  qualche giorno fa la campionessa magentina ha pensato bene di battere un colpo. E così nell’olimpico che valeva il titolo europeo si è piazzata terza dietro  alla svizzera Nicole Spirig e dalla tedesca Sophia Saller. Tanto per far capire che nel triathlon rosa che conta ci sta anche un po’ di azzurro, tanto per spiegare che nel grande giro di queste atlete un po’ giramondo che si giocano campionati e vittorie internazionali la “rossa” delle Fiamme Oro non ci sta a giocare da comparsa.

Quindi ancora sul podio. Che effetto fa?
“Sì, bellissima emozione. E sinceramente non ero così sicura…
Non se l’aspettava?
“Beh, diciamo di no…”
Gara strana quella di Kitzbuhel…
“Più che strana, gara durissima. C’erano dodici gradi e faceva davvero freddo. Per fortuna che prima di partire ha cominciato a piovere e le cose sono andate meglio…
Fino al tratto in bici…
“E’ vero il pezzo in bici è stato davvero difficile. Si gelavano le mani e continuavo a ripetermi di non pensarci e di restare concentrata sulla gara. Ma alla fine non sentivo più le dita. Però è andata…
Ed è andata bene pare?
“Si sono felicissima anche perchè venivo da un periodo abbastanza complicato e questo risultato mi dà un’ottima energia per proseguire
E si prosegue dalle World Series
“Si, sto partendo ora per Chigago perchè prossimo  fine settimana si corre là. Una  gara bella ma difficile come tutte quelle del circuito dove la concorrenza è al top. Poi ci sarà Aburgo e le sfide di coppa del mondo”
Mai ferma, non le pesa a 25 anni la vita da atleta giramondo?
“No, sinceramente no. Il triathlon è la mia passione e il fatto di gareggiare e viaggiare fa parte della vita che mi sono scelta…
Si però gli amici, una serata a far due chiacchiere, insomma cose un po’ più normali…
“Beh certo ogni tanto la voglia di tirare il fiato c’è. Ma le serata con gli amici non mi mancano sia con quelli che condividono il mio sport e che ho conosciuto in tutti questi anni, sia con il mio gruppo storico che con il triathlon non c’entra niente”
Come è scattata la scintilla per uno sport che magari per una ragazzina non è la regola, molte fanno danza o pallavolo…
“Da piccola ho cominciato con le gare di acquathlon a Cesate dove sono cresciuta. Lì c’è il Freisian team che per questo sport è un’istituzione ed è venuto tutto molto naturale”
Fino alle prime vittorie e alle maglie azzurre
“Si poi sono entrata nel gruppo delle Fiamme oro e nel giro della nazionale e per un periodo mi sono allenata anche in Australia”
Ora dove si allena?
“Ora sono tornata a casa. Nuoto a Saronno, corro nel Parco delle Groane e mi alleno in bici dalle mie parti tra Cesate, Cantù, Carimate”
Qual è il chiodo fisso di Annamaria Mazzetti?
“Sinceramente non ce l’ho un chiodo fisso…
Neppure le olimpiadi di Rio?
“Beh sì quello il mio obbiettivo ma non è un chiodo fisso. Intanto bisogna pensare a qualificarsi”
Qual è la speranza?
“La speranza è di mettere insieme il punteggio che serve in questi due anni e poi di raggiungere l’obbiettivo che ci siamo prefissato con i tecnici della nazionale”
E cioè?
“Di portare tre donne alle olimpiadi di Rio”
 Ovviamente lei compresa…
“Ovviamente”