La maximaratona che, puntuale, ogni anno la rivista Correre manda in edicola è un punto fermo. Ma non solo per i maratoneti. E neppure perchè è tutto ciò che una maxiclassifica deve essere: completa, precisa, aggiornata.  La Maximaratona é un punto fermo perchè è stampata su carta.  E non è un dettaglio.  Ormai si clicca su tutto. Basta puntare il mouse e si apre una finestra, che ne apre un’altra che apre un mondo. Si guarda, si controlla, si legge e si rilegge e poi addio. Clic, chiuso, finisce lì. Perche il mondo scorre veloce e si porta via parecchio di tutto. La carta invece resta. resta sempre. Apri, controlli, leggi, rileggi, sottolinei, evidenzi con il giallo, scrivi qualche appunto a matita di fianco e poi chiudi. Ma poi torni a riaprire, pardon, torni a sfogliare. Giorno dopo giorno fino a lasciare il segno nelle pagine, magari anche qualche “orecchio” in fondo alle pagine che si piegano, di quelle che tanti anni fa ti facevano anche rischiare un sberla dalla maestra. Perchè tanti anni fa le maestre facevano le maestre, i genitori i genitori e i giudici del Tar si occupavano di cose più imporanti.  Ciò  detto la carta è sempre una bella emozione, anche perchè ha un gran bel profumo. E lo è anche la maxiclassifca di Correre che il mensile dei runner allega nel numero di febbario in edicola da pochi giorni. Un emozione perchè chiunque sia arrivato al traguardo di una 42 km il suo nome lo trova stampato lì per sempre ed è una bella soddisfazione. Un lavoro enorme con nomi e i tempi dei maratoneti italiani, con le città, le regioni, le gare più partecipate, quelle che aumentano gli iscritti e quelle che invece ( purtroppo)  li perdono. Insomma c’è tutto, ma proprio tutto, ciò che serve per togliere ogni genere di curiostà a quel popolo di fissati che sono i maratoneti.  Lo scorso anno sono stati 38.254 gli italiani hanno portato a termine almeno una maratona. Un record assoluto, che supera di 2.332 unità il primato precedente, registrato nel 2011 con 35.922 finisher. Le donne sono 5.474 (in crescita del 12,4% rispetto al 2013), da Valeria Straneo (la migliore azzurra, con il 2:25’27” del secondo posto agli Europei di Zurigo) ad Angela Latorre, che ha impiegato 9:07’02” per concludere la maratona del Lago d’Orta. Gli uomini sono 32.780 (in crescita a loro volta del 5,8%), da Daniele Meucci (miglior azzurro con il 2:11’08” della vittoria agli Europei di Zurigo) a Francesco Gino Paolo, che ha chiuso la più lenta delle sue 65 maratone del 2014 in 9:45’00”. 38.254 maratoneti che hanno “prodotto”, in totale, 60.771 tempi, partecipando a un complesso di 76 gare in Italia e 155 all’estero. La passione per i 42,195 km, infatti, porta i corridori a cercare l’occasione di corsa in ogni angolo del pianeta.  Le corse nel mondo più amate dai maratoneti italiani sono: New York (1.956 nostri connazionali arrivati), Valencia (989), Berlino (900), Parigi (758) e Amsterdam (506), mentre in Italia continua a dominare la maratona di Roma (14.875 arrivati di cui 8.861 italiani) davanti a Firenze (8.716, di cui 6.467 italiani), Venezia (4.696, di cui 3.672 italiani), Milano (3.547, di cui 2.889 italiani) e Torino (3.543, di cui 3.322 italiani).