«Il 13 marzo andrò a Gerusalemme per correre la mezza maratona. Sarà una bella occasione per rivedere questa meravigliosa città, dove sono stato più di trent’ anni fa. Sono sicuro che correre in quei luoghi pieni di storia, di cultura e di spiritualità, potrà essere veramente entusiasmante, considerato che Gerusalemme è una delle più belle città del mondo». Gianni Morandi corre in Terra Santa,  per la quinta edizione di una maratona che per tante ragioni ha un significato unico e particolare. Si corre venerdì ma domenica al  Museo di arte ebraica  Morandi sarà accolto ufficialmente dal sindaco della città, Nir Barkat e regalerà  a tutti i presenti  un saluto “assolutamente speciale» , un omaggio che segue quello già fatto nel 1967 con un popolarissima canzone: “Israel”.  «Siamo felici che il nostro Ministero del Turismo Israeliano, e noi come  Ufficio Israeliano del Turismo in Italia – dichiara il direttore dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, Avital Kotzer Adari – abbiamo questa bellissima occasione di avere come nostro ospite Gianni Morandi che correrà in una maratona unica al mondo, poiché Gerusalemme è una città unica. Oltre a visitare la Città Vecchia e Nuova di Gerusalemme  potrà ammirare anche le altre bellezze della nostra amatissima terra: l’immancabile e ristoratore Mar Morto e la vivacissima e instancabile Tel Aviv». Al via della maratona di Gerusalemme si aspettano  25.000 atleti ,  oltre 1500 provenienti da 55 differenti Paesi. Anche quest’anno i partecipanti potranno scegliere tra 7 percorsi differenti: la full Marathon di 42 km, la half Marathon da 21 km, il percorso da 10 km, quello da 5 km, il percorso da 1,7 km, unico nel suo genere, dedicato alle famiglie, la gara da 800 metri per la comunità e la gara di handbyke (16 km). Ma non sarà solo maratona. Da venerdì a domenica infatti sullo sfondo della  “Jerusalem International Winner Marathon” verranno organizzati una serie di incontri culturali che affiancheranno l’ evento.  La maratona di Gerusalemme porta infatti  corridori su una strada che dal punto di vista agonistico mette alla prova i  più esperti. Ma li porta anche lungo un percorso incredibile che mette alla prova lo spirito. E’ il racconto di una storia di 3mila anni. Una storia scritta sull’acciottolato della città santa e antica, sacra a Ebrei, Cristiani e Musulmani. Ma anche  nei  quartieri di Gerusalemme e nel centro della capitale di Israele. Una maratona che lascia il segno. Una maratona che va ben al di là del numero del pettorale.