degA gennaio l’aveva quasi promesso: “Kona? Ci conto…”. Ed ora i conti tornano perchè Alessandro Degasperi alle Hawaii, per la finale che si correrà il prossimo 8 ottobre, ci andrà. E con tutti i meriti che gli spettano, ringraziando amici e sponsor, ma soprattutto se stesso e la sua caparbietà. Un sogno, ma forse sarebbe meglio parlare di un progetto perchè nello sport nulla cade dal cielo se non si pianifica,  che l’azzurro della Val di Fiemme aveva cominciato a costruire a gennaio, quando a Lanzarote, dove pochi mesi prima aveva vinto il suo primo Ironman (il “Mas Duro”), era salito sul gradino più alto del podio nel duathlon international al Club La Santa. Un buon segno. Forse il segnale che questo sarebbe stato l’anno buono. E così  proprio da Lanzarote era cominciato l’inseguimento a quella che resta la gara più ambita per chi fa questo “mestiere”. Ambita, desiderata e rincorsa quanto un’olimpiade che De Gasperi aveva sfiorato a Pechino  e che solo un infortunio gli aveva portato via all’ultimo momento. E allora per un sogno che resta in un cassetto ce n’è un altro da andarsi a prendere, conquistato con un anno da incorniciare con la storica vittoria dell’IM Lanzarote,  con il podio di Klagenfurt, una delle gare più belle e storiche del circuito e con un punteggio di 4460 totalizzato in 5 gare.  “Il Dega” , come lo chiamano i suoi tifosi, è risultato 32° tra i primi 35 atleti del mondo e primo ed al momento è l unico italiano che sulla spiaggia del “Kona Beach Hotel”  proverà a difendere i colori azzurria. Una bella soddisfazione ma anche una bella responsabilità “E’ sicuramente la più grande soddisfazione per me e per tutti quelli che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui- racconta-. Adesso, con in tasca questo biglietto che era uno degli obiettivi della stagione, bisogna lavorare ancora di più e meglio, perché Kona non è un punto di arrivo ma una nuova base di partenza”. All’arrivo dell’Ironman di Lanzarote, dove questa qualificazione ha iniziato a prendere corpo,  la foto che fece il giro dei siti e dei social fu quella di Degasperi con sua moglie e suo figlio. Un’immagine che dà il senso pieno di questo atleta: “Quando posso- mi aveva raccontato dopo quella vittoria- li porto sempre con me.  Sono il motore delle mie vittorie e la famiglia per me viene prima di ogni cosa mi dà tranquillità, mi rasserena ed è stata fondamentale nella mia carriera visto che mi sono sposato giovane ed ho avuto un figlio molto presto”. Poi c’è tutto il resto. Serve allenarsi, bisogna crederci, ma serve anche po’ fortuna.  Così dopo la iella degli anni passati, una caduta e un intervento chirurgico, si torna.  E si torna più forte che mai perchè campioni tornano sempre e vanno a riscuotere  i crediti che hanno in sospeso con il destino. Ora c’è  sereno all’orizzonte. Ora Degasperi  può riprendere a guardare avanti, alzando lo sguardo oltre le Cime delle sue Dolomiti…E  può cominciare a scrutare il mare delle Hawaii…