unnamed (12)Si parte dai ragazzi. Perchè promuovere lo sport è un investimento per loro, per le famiglie, per tutti. Lo sport è benessere, educazione, disciplina. E’ la cultura che manca in un Paese più a suo agio nel coniugare il verbo «tifare» che «praticare». Più avvezzo ad andare allo stadio o a mettersi comodo davanti alla tv che non a scendere in campo o in pista dove ci si abitua a far fatica, a misurarsi, a vincere e soprattutto a perdere. Quindi promuovere lo sport è una parola d’ordine che, visto che la scuola ormai da anni in questo senso si è chiamata fuori, spetta alle società sportive. Una sfida che il Csi, il centro sportivo italiano, ora prova a rilanciare non solo prendendo atto di ciò che non va ma con una serie di azioni che possono essere il principio di un cambiamento. Ma non è semplice. Troppa burocrazia, la gestione fiscale spesso bizantina, le palestre scolastiche e l’impiantistica che mancano e, quando ci sono, non sempre sono all’altezza, i contributi e la tutela sanitaria. Problemi da affrontare e magari risolvere. Problemi che sono tra le principali priorità sottoscritte da quasi 100 società sportive che si sono ritrovate in occasione dell’Assemblea del Csi Milano per parlare del futuro e far sentire la propria voce. Pronte a sottoscrivere una lettera da inviare agli amministratori di Milano e provincia. «Per la prima volta 100 società sportive hanno scelto un percorso chiaro e concreto di azioni per dare voce allo sport di base – spiega Massimo Achini, presidente del Csi Milano- Questo è un cambio di marcia epocale: si è passati dal lamentarsi perché qualcosa non va, ad aprire un cantiere di idee per trovare tutti insieme, mondo sportivo ed istituzionale, delle risposte tangibili. Ora vogliamo che questo percorso prosegua e sia aperto a tutte le società del Csi Milano, che non hanno potuto essere presenti, ma anche a tutte quelle realtà sportive desiderose di dare il loro contributo perché credono in un futuro migliore». Una svolta. Una sfida come quella che quotidianamente coinvolge le società sportive negli oratori, nei quartieri e nelle periferie di cui tanto si parla nelle campagne elettorali ma che poi, quando le urne si chiudono, restano terra di nessuno. Un impegno che è stato ricordato a tutti i rappresentanti delle istituzioni presenti dall’assessore allo sport del Comune Roberta Guaineri, al presidente del coni Lombardia Oreste Perri, al vicepresidente per la commissione cultura dell’Unione Europea Stefano Maullu. «Alle società sportive auguro di riuscire sempre di più ad allenare il desiderio dei nostri ragazzi- ha spiegato Mauro Berruto, ex ct della nazionale azzurra di volley- Perchè ciò significa riuscire ad alimentare i loro sogni orientati ad essere cittadini migliori consapevoli che lo sport è uno strumento d’integrazione, d’inclusione oltrechè una tutela per i diritti alla salute». Sport che fa crescere e che insegna a vivere: «Non esiste una partita più importante di un’altra- ha spiegato un altro ct azzurro, Giovanni Trapattoni, mito assoluto di un calcio che forse oggi si è un po’ perso- Per questo bisogna insegnare ai nostri ragazzi a dare sempre il massimo. Partecipazione, passione e spirito di sacrificio servono per tracciare la via, che per i ragazzi è quella di una futuro migliore…»

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