novePolenta, Pieve di Rivoschio, Ciola, Barbotto, Tiffi, Perticara, Monte Pugliano, il Passo delle Siepi e il Colle Gorolo.  Tutti insieme fanno Nove Colli. E tutti insieme fanno anche una delle granfondo ciclistiche più dure e  affascinanti in circolazione. E c’è la coda per far fatica, per strappare il biglietto che dà diritto a pedalare sulle strade dell’appennino romagnolo. Per la  47ma edizione che scatterà da  Cesenatico  domenica 21 maggio ci sono voluti tre minuti e sedici secondi per polverizzare i pettorali. Tanto è bastato. Un record, un minuto in meno dell’anno scorso perchè per entrare nel gruppo qui bisogna essere veloci, anche se poi servono gambe per andare in salita . Era il 1971 quando, di ritorno da una gara fatta in Svizzera,  tre amici del fans club Fausto Coppi fondato nel Bar del Corso di Cesenatico  decisero che era arrivato il momento di dar vita a una corsa che regalasse ai suoi audaci partenti  un  “Brevetto appenninico” che emulasse e  addirittura superasse quello alpino svizzero. Detto fatto si misero subito all’opera e il 20 maggio 1971 partì la prima edizione della Nove Colli, il primo trofeo “Cicloturistico Audax di Gran Fondo Sociale“. Erano in 17 e cominciarono la loro fatica alle 5 del mattino dal loro ritrovo abituale: il bar del Corso. Fu il primo tassello della tanto rinomata Nove Colli, che quest’anno vedrà al via 12.000 atleti provenienti da oltre 40 nazioni. Due percorsi: 210 chilometri quello classico, quello che per tutti è la sfida di sempre  con una pendenza massima del 18% sul mitico Barbotto, scandito da indicazioni preziose che restano tutto l’anno e quell0 da  130 km per cicloamatori un po’ più “pigri”, con quattro colli da scalare.  Nove Colli ma anche quattro che forse non sono la stessa cosa ma che comunque valgono un diploma, un tassello, una “ics” sulla cintola per dire io c’ero. Che qui, come in altre poche gare, conta…