É l’ora. Ma l’ora non è stata per 25 secondi. L’ora era all’alba di questa mattina quando alla 5.45 sulla pista dell’Autodromo di Monza è partito l’attacco al mito della maratona. Sotto le due ora anche per un secondo. Sotto le due ore per scrivere una storia che forse è tutta un’altra stroria ma comunque geniale. Storia di un record che forse non sarebbe mai stato sportivo ma che segna la nuova frontiera di un marketing e di una comunicazione vincente. L’evento, l’attesa, i campioni e un mito da sgretolare. C’era tutto. E così è stato. Sono mancati 25 secondi a chiudere un cerchio, a riempire un bicchiere che comunque resta a metà ma per chi ha messo in piedi Breaking 2 è sicuramente mezzo pieno. Era l’ora questa mattina alle 5.45 quando temperatura e venti erano ideali, quando tutte le condizioni erano perfette per provare ad infrangere il muro più sacro. Per scendere sotto un limite che sembra impossibile, non alla portata anche di campioni del calibro Eliud Kipchoge, Lelisa Desisa e Zersenay Tadese Kenia, Eritrea, Etiopia l’Africa epicentro del nuovo potere della corsa di lunga lena. Tre atleti che stanno alla maratona come Ronaldo, Messi e Higuain al calcio, tridente impensabile per efficacia e potenza. Una maratona sotto le due ore che significava migliorare di circa il 3% il record: 2:02:57. Che significa «limare» sette secondi da ognuna delle 26,2 miglia di gara. Per molti, si trattava, si tratta e si tratterà per qualche tempo ancora di una sfida  impossibile. E proprio per questo Nike era ed è un obbiettivo da inseguire. Test su test, prove di materiali, allenamenti studiati ed anche uno staff di psicologici per non fallire. Poco più di un mese fa, sempre in pista a Monza, Kipchoge Desisa e Tadese avevano provato un primo«warm up» come i bolidi di Formula sulla mezza maratona, 21 chilometri volati via in 59 minuti scarsi che avevano autorizzato il tentativo di stamattina. Hanno cancellato il record mondiale firmato da Dennis Kipruto Kimetto il 28 settembre di tre anni fa sulle strade di Berlino in una gara vera ma il muro ha resistito. Per 24 secondi. Poco, tanto, un niente o un’infinità. Poco cambia. Anzi forse non cambia nulla. Operazione riuscita. Il nuovo assalto credo sia solo rinviato.

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