Milano sembra avanti, in «pole» dicono quelli che amano l’inglese. Favorita rispetto alle altre candidature italiane non solo perchè a Torino l’aria è un po’ pesante, perchè Cortina organizzerà i mondiali di sci tra 3 anni e perchè l’onda lunga di Expo ancora non si è esaurita ed è un formidabile biglietto da visita.

Così, dopo che il governo ha promesso il sostegno necessario la palla è passata al Coni e le quotazioni milanesi tendono al rialzo anche perchè, ma queste sono solo voci di corridoio, a favore di Sala e compagni giocherebbe il malumore del Coni dopo la candidatura sfumata tra le polemiche a Roma con il «no» del sindaco grillino Virginia Raggi che il presidente Giovanni Malagò non ha per nulla dimenticato. Ma ufficialmente ciò non inciderà sulle scelte che arriveranno anche perchè il sindaco milanese Giuseppecala  mostra di temere qualcosa. E così ha chiesto a gran voce che la scelta – che verrà effettuata dal governo – su quale città presentare sia una scelta “non politica”. Il timore è che una metà del governo (i pentastellati) preferisca Torino, il cui sindaco Chiara Appendino è appunto del Movimento 5 Stelle, mentre l’altra metà (i leghisti) potrebbe far “pesare” un sostegno a Cortina, fortemente sponsorizzata dal presidente del Veneto Luca Zaia. «Condivido in pieno quanto dichiarato dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti sulla candidatura ai Giochi Olimpici Invernali 2026- ha detto Malagò- Sarà ora cura e dovere del Coni preparare al meglio tutte le valutazioni sulla base di quanto espresso dal Governo.  Con Giunta e Consiglio nazionale affronteremo la questione e potremo avere le idee più chiare sul percorso da seguire». E domani per lo sport italiano sarà una giornata importante visto che verrà fissata la data in cui la decisione arriverà.

«Quale città ha più possibilità di vincere la corsa per i Giochi Invernali del 2026?- si chiede Gian-Franco Kasper, presidente della Federazione Internazionale Sci e componente influente del Comitato Olimpico Internazionale- Questo è veramente difficile dirlo, ma in ogni caso io credo che l’Italia abbia veramente una grande possibilità questa volta, soprattutto perché dopo la Svizzera anche l’Austria con Graz è uscita dalla corsa. Tra le tre candidature italiane quella che conosco meglio è quella della Lombardia. Posso dire che le possibilità sono tante, e che l’Italia in questo momento è veramente favorita, ma la scelta tra le tre dipende dal Coni».

Il Governo italiano ha fissato i paletti: verrà candidato chi al meglio sarà in grado di garantire un’edizione dei Giochi low cost,il più possibile sostenibile e in grado di lasciare un’eredità dei Giochi verso la città, il Paese e le future generazioni. «Milano credo rispetterebbe questa indicazione- spiega Kasper- anche se è difficile dirlo senza conoscere il concetto delle altre candidature, ad ogni modo Milano con Bormio, la Valtellina fino a toccare la terra Svizzera con Sant Moritz, quello che dovrebbero fare è un trampolino, ma sono cose che si fanno senza grossi problemi. Milano con l’Expo 2015 e con il piccolo test event del Castello Sforzesco per la gara di coppa del mondo di fondo in centro di Milano ha dato chiari messaggi, le cose sono più o meno esistenti e dal punto di vista economico e di appeal per gli sponsor a livello internazionale è molto attraente. Il mio cuore è vicino alla Lombardia, io sono Svizzero…”, Per il Cio non fa grande differenza quale sia la città italiana designata con la nuova agenda 2020, l’importante che si ottimizzino gli impianti che esistono già e in questo l’Italia è abbastanza forte. «Per quanto riguarda Torino – spiega il componente del cio- il problema è che è difficile che dopo 20 anni si disputi di nuovo un’Olimpiade nello stesso posto e dopo i Giochi del 2006, parlando di bob o del salto, per esempio, si dovrebbe intervenire di nuovo, è possibile ma non sarà facile. Per la Coppa del Mondo di sci siamo a Cortina e in Val di Fiemme, ma poi siamo più concentrati sulla Lombardia. Ci sono le possibilità di usare la Val di Fiemme per il fondo e i trampolini e sicuramente le Dolomiti sono stupende ma Cortina ha anche la sfida dei Mondiali 2021, dove ci sono segnali positivi, ma penso che sia meglio che si concentrino su questo appuntamento» Secondo il presidente della Fis poi il fatto che Milano ospiterà la sessione del Cio nel 2019 e l’Italia in quel caso non potrebbe essere candidata in quella sessione ad ospitare i Giochi, non costituisce un problema. «Questo non è un problema, il Cio deve prendere una decisione, dare la possibilità ad un paese che organizza la sessione di essere candidato ad ospitare i Giochi, ne discuteremo nell’esecutivo del Cio di questo cambiamento il 16 o il 17 luglio. Variare la carta olimpica? E’ una possibilità, al momento sarebbe una cosa abbastanza logica, ma è un dettaglio». E i dettagli a volte fanno la differenza…