stuidIo da papà sto con i ragazzi che ieri hanno invaso le piazze. Ci sto perchè anche se il mondo non sarà salvato da loro come nei sogni sessantottini di qualche compagno, lo sciopero globale  un  merito ce l’ha.  E ce l’ha Greta Thumberg  ” selezionata” (suo malgrado)  in questo nuovo talent che la vede  paladina della lotta ambientalista e su cui pesa il sospetto di  una strategia pubblicitaria studiata a tavolino di un esperto di marketing e pubblicità  che avrebbe sfruttato  le sue treccine e il suo cappellino per  promuovere la sua start-up. Grazie a lei ( a loro) da ieri molti genitori, compreso il sottoscritto, hanno scoperto di avere in casa adolescenti che, se si disconnettono solo per qualche ora dallo smartphone che in genere li sdraia sul divano, hanno testa ed attributi ( oggi va di moda dire così…) che fino a ieri  scomparivano nell’apatia di un mondo che probabilmente non conosciamo.  Benvenuti nel mondo reale, verrebbe da dire. Benvenuti in piazza, nelle strade, nei campetti da calcio,  di basket.  Benvenuti a camminare, pigiarvi, sorridere, baciarvi, discutere, a parlare, a spiegare che ” papi non è che non ho voglia di andare a scuola oggi ma sai è importante che cominciamo a farci sentire. Ci sta un sacco questa roba qui…” Certo che ” ci sta” e allora parliamone. Parliamone e scopriamo che quei “saccopelisti” che ci girano per casa con l’aria perennemente “scazzata”, che mugugnano, che  parlano a monosillabi spesso incomprensibili sono molto più informati di ciò che si crede, di ciò che crediamo. Che hanno letto, hanno seguito i telegiornali e che ” domani magari se ti ricordi portami qualche giornale a casa..”. Miracolo. Un figlio che ti chiede di portare un giornale di carta a casa oggi è da mettere sotto una teca e conservarlo per il resto dei giorni.  Certo, Greta non vale un Nobel, Martin Luther King o Nelson Mandela erano su un altro pianeta, quello sì da salvare. Però fa fare un passo avanti a tutti, figli, mamme e papà compresi, forse li aiuta un po’ anche a conoscersi. Il pianeta non lo salveranno i ragazzi, nè i loro cortei: lo salveranno gli scienziati e ai politici toccherà mettersi una mano sulla coscienza  ma il fiume di studenti che ieri ha invaso piazze e città di mezzo mondo, oltre a una grande emozione per la gioia e l’entusiasmo con cui si è mosso, una cosa l’ha portata a casa. E cioè che esiste un diritto al futuro, che passa per la difesa del pianeta, ma in realtà difende una generazione inebetita dalle tecnologia che ieri finalmente ha provato a disconnettersi. E allora torna un po’ in mente il grande poeta Ovidio quando esortava i giovani ad avere ideali e a darsi da fare per realizzarli: ” guardate  in alto e rivolgete sempre gli occhi alle stelle…”. I ragazzi sono capaci, chi ha una certa età non più. E schiatta d’invidia…