fabiusSul fatto che Fabio Aru sia un campione non si discute anche se le sue ultime stagioni sono state assolutamente da dimenticare. Alti e bassi, più bassi in verità.  E così  il campione è tornato promessa. Posizione scomoda perchè è un attino che qualcuno cominci a dubitare, a chiedere (a richiedere) conferme, a domandarsi se il il giovane “eroe” sardo di Villacidro è poi davvero ciò che negli anni passati ha fatto vedere alla Vuelta di Spagna, al Giro e quando indossò la maglia gialla al Tour o quella Tricolore. Ma gli esami non finiscono mai e il ciclismo non sfugge. E ci vuol poco che il vento cambi, come quando pedali che ti sembra di volare,  che le gambe girano a meraviglia ma poi ti ritrovi all’improvviso, svoltato l’angolo, con l’aria in faccia che ti rallenta e ti imbolsisce e non sai chi ringraziare. Così per il “Cavaliere dei quattro mori”. Così negli ultimi tempi che ce l’aveva scritto in faccia che qualcosa non andava, che non andava più, che l’avrebbe presa quella bici e sbattuta sull’asfalto per la rabbia, che non era quello il ciclismo che sapeva “pedalare”, il ciclismo a cui ci aveva abituati. Ma il ragazzo ha sangue sardo nelle vene, pare un tipo tosto così, senza troppe storie, ha continuato a fare ciò che doveva, cioè ad allenarsi e a gareggiare. Ma è stato un calvario. Un calvario che ora una spiegazione pare averla ed è motivo di preoccupazione ma, forse, gli fa anche tirare un sospiro di sollievo. Aru deve operarsi. Un intervento chirurgico  per venire a capo di una costrizione dell’arteria iliaca della gamba sinistra che impedisce un afflusso sanguigno adeguato durante la produzione del massimo sforzo. “Dopo l’inizio di stagione Fabio ha incontrato nuovamente difficoltà nel raggiungere il livello di prestazioni che lui e il team auspicavano- spiega Jeroen Swart, responsabile sanitario dell’UAE Team Emirates -Recentemente ha sviluppato sintomi più specifici relativi alla gamba sinistra: avvertiva sensazioni di debolezza dell’arto dopo allenamenti intensi e nello sforzo della gara…”. Così gli esami e  gli ulteriori accertamenti medici che hanno dimostrato una costrizione dell’arteria iliaca della gamba sinistra,  una condizione relativamente che rara si riscontra nei ciclisti  in relazione alla posizione in bici e può svilupparsi progressivamente lungo l’arco di alcuni anni. “Nei prossimi giorni- continua il medico della Uae- verrà sottoposto presso il Nuovo Ospedale di Prato a un intervento chirurgico di angioplastica, in seguito al quale dovrà osservare un periodo di riposo assoluto di un mese. I tempi di ritorno alle corse sono stimati in tre o quattro mesi”. Addio classiche, addio Giro e poi si vedrà . ” Da un certo punto di vista non posso che essere sollevato per aver evidenziato il problema- spiega Aru– dall’altro, sono arrabbiato per la malasorte che si è accanita su di me per l’ennesima volta. Mi opererò per cercare di porre fine definitivamente a questo periodo nero. Ringrazio la squadra per la vicinanza dimostrata in questo anno e mezzo e per aver lavorato insieme a me per cercare la soluzione ai problemi che mi affliggevano. Speriamo davvero che questo sia il capitolo finale”.