Il problema non sono i duecento metri di “libertà” che questo governo ci sta concedendo per fare una passeggiata e bene fa il governatore del Veneto Luca Zaia da domani e  cancellare il divieto.  Il problema è che questo governo un piano per ricominciare non ce l’ha. “State a casa!”:  perfetto e infatti la stragrande maggioranza degli italiani a casa ci sta. Milano, Venezia, Torino, Palermo sono ormai città fantasma. Ma non basta più. Lo dicano i medici e i virologi di stare a casa  ma Conte e compagni provino a spiegarci cosa intendono fare, che idea hanno, per le prossime settimane almeno. Continueranno a tenerci agli “arresti domiciliari”? Continueranno a farci volare i droni sulla testa per vedere se ci muoviamo un po’ troppo? A farci inseguire da zelantissimi vigili di paese diventati all’improvviso i guardiani della nostra democrazia? Continueranno a tenere in casa i bambini e gli adolescenti dando via libera ai cani, liberi di portarsi a spasso i padroni?  Continueranno far rincorrere i podisti dalla polizia? Ad insistere per farci scaricare una app sul telefono che avrebbe lo stesso effetto del braccialetto elettronico per i detenuti?  Continueranno a mandare gli elicotteri dei carabinieri a controllare se sulle terrazze qualcuno avrà il coraggio di accendere le braci per fare una grigliata? Ce lo dicano. Lo mettano nero su bianco magari con il solito decreto del presidente del consiglio, vero “schiaffo” alle minime garanzie costituzionali di una Carta che viene invocata solo quando fa comodo. Il problema non sono i duecento metri di libertà che ci concedono per fare una passeggiata. Il problema è il buonsenso che non c’è. Altrimenti domani,  anzichè riaprire le librerie che, c’è da scommetterci, risveglieranno la voglia di lettura sopita da secoli di milioni di  italiani che si metteranno in coda per comprarsi libro e trattati di filosofia, il governo avrebbe riavviato altre attività.  Zaia usa il buonsenso quando permette ai veneti di uscire a fare sport con  limiti più soft,  con tutte le garanzie e sperando nel loro senso civico.  Basta un esempio: la seconda causa di morte, dopo l’età, nei casi di coronavirus è l’obesità. Chissà se a Palazzo Chigi se ne sono accorti?