Massimo Andreoni, direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma sulle pagine del Messaggero spiega bene qual è  la causa più importante di rischio  (dopo l’età ovviamente)  nei pazienti che si ammalano di coronavirus.  Il professore spiega: “Lo stiamo costatando con frequenza, ora che la casistica purtroppo sta aumentando. Il fattore del peso del paziente è un elemento che complica la guarigione. Questo è un elemento che aumenta il rischio. D’altra parte, l’obeso ha un rischio cardiovascolare maggiore di un soggetto non obeso. Conta in un tipo di patologia che può coinvolgere anche il sistema vascolare. E poi le alterazioni metaboliche facilitano qualsiasi patologia”. Altre cause che aumentano il rischio sono poi il fumo e il diabete.  Niente di nuovo, verrebbe da dire. Non serve essere scienziati per scoprire che una costante e non eccessiva pratica sportiva crea benessere e risparmi ai governi perchè permette di tenersi alla larga da ospedali e farmacie. Che poi, se serve un riscontro medico, basta andarsi a leggere la copiosa letteratura scientifica a riguardo.  Una delle ultime ricerche scientifiche redatta dai ricercatori delle Università di Yale e di Oxford arriva alla conclusione che una sana attività fisica  incida in maniera fondamentale sul benessere fisico ma soprattutto mentale delle persone. La ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet si è basata su una ricerca che ha interessato oltre 1,2 milioni di statunitensi. I partecipanti potevano scegliere fra 75 tipi di attività fisica anche se tra le più efficaci  spiccano il ciclismo, la corsa e le attività aerobiche.  Che, giusto per fare un inciso, sono anche (spesso) quelle più noiose e faticose. Bastano centocinquanta minuti di attività fisica alla settimana oppure mezz’oretta al giorno per cinque giorni se il conto viene più facile per avere benefici. E tanto per cominciare basta anche solo camminare per tenere allenato il cuore ed evitare brutte sorprese e per scongiurare una quarantina di malattie croniche dall’obesità all’ipertensione, dalle cardiopatie al diabete.  E allora bisognerebbe spiegarlo ad un governo che in questa emergenza lo sport lo ha praticamente cancellato, pensando forse che uscire intorno a casa a farsi una corsetta sia solo il divertimento (rinunciabile) di un manipolo di fissati…