Connessi e veloci. Digitali, tecnologici, collegati, social e glamour con tanta attenzione al look che premia la propria vanità ma anche sponsor e contratti. Zazzere colorate, tatuaggi, belle facce sveglie e sbarazzine, nessuna riverenza e tanta voglia di provarci appena si può. E’ il nuovo ciclismo, quello delle nuove leve, lontano anni luce da ciò che era anche solo una decina di anni fa, quando in gruppo c’erano sceriffi e luogotenenti a tenere calmi gli animi. Remco Evenpoel è un predestinato.  Il volo giù da un ponte nel Giro di Lombardia  quest’anno lo ha tolto di mezzo ma appena torna tutti dovranno fare i conti con la classe e la voglia di vincere di questo belga di vent’anni. Il Tour de France è andato storto a Egan Bernal (che comunque a 23 anni lo ha già vinto e probabilmente lo rivincerà)e ha servito su un piatto d’argento il talento cristallino di Tadej Pogacar, ragazzino sloveno di 22 anni che nessuno ( quasi nessuno) pensava potesse  combinare ciò che ha combinato e quello di Wout Van Aert , 26 anni belga, un cannibale in grado di poter vincere ovunque e su qualsiasi bici. E lo stessa casa vale per il suo rivale, il 25enne olandese Mathieu van der Poel.  Il Giro,  che si è concluso un paio di giorni fa più o meno ha confermato la tendenza.  Tao Geoghegan Hart (25 anni) e Jai Hindley (24 anni) non erano nemmeno tra gli outsider alla partenza poi sono diventati i protagonisti.  Scorrendo l’albo d’oro della Corsa Rosa, bisogna tornare al 2008 per trovare un podio finale con i primi due corridori under 26. In quel caso era stato un 25enne Alberto Contador a salire sul gradino più alto del podio. Il Giro d’Italia si era aperto con la cronometro Monreale-Palermo vinta da Filippo Ganna, 24enne di Verbania laureatosi campione del mondo contro il tempo appena una settimana prima. “Top Ganna” si è ripetuto nella quinta tappa, imponendosi in solitaria a Camigliatello Silano e in tutte le altre prove a cronometro. Con il primo arrivo in salita sull’Etna si è rpeso la scena il portoghese Joao Almeida (22 anni) che ha sfilato la Maglia Rosa dalle spalle di Ganna, per tenerla fino alla tappa 18, sull’arrivo in salita dei Laghi di Cancano. Giovani anche i successi di Jhonatan Narváez (23 anni) a Cesenatico e di Ben O’Connor (24 anni), a San Daniele Del Friuli  . E’ la new generation che detta legge. Che sovverte i pronostici, che si prepara a riscrivere le pagine di un ciclismo sempre più tecnologico e veloce, che viaggia su motorhome  da mille e una notte, con medici, strateghi, nutrizionisti, direttori tecnici, manager, che non sembra avere troppa nostalgia del suo passato. Di un ciclismo che trova più spazio sulla rete che sui giornali. Che, solo sul sito del Giro, quest’anno ha superato i 119 milioni di pagine cliccate, i 7 milioni di visitatori considerando anche la app e che sui social ha raggiunto i 3 milioni di follower…