Il messaggio è uno solo: “mai mollare”. E questa volta più che mai. Arriva nelle sale italiane il 28, 29 e 30  il docufilm “La Grande staffetta” che, ad un anno dall’incidente di Alex Zanardi, racconta il viaggio in Italia degli atleti paralimpici di  Obiettivo3, la onlus creata dall’ex pilota di Formula Uno, e realizzato proprio in quei giorni quando il campione olimpionico andò a schiantarsi contro un camion sulla strada che da Pienza porta a San Quirico d’Orcia.  “Il progetto originale era un altro e doveva esserci Alessandro fare da filo conduttore – racconta il regista Francesco Mansutti – Con l’incidente abbiamo dovuto rimettere tutto in discussione. Abbiamo chiesto ai ragazzi di collaborare diventando coregisti nella realizzazione dei contenuti. E’ un documentario sportivo ma anche d’amore, di amore in senso lato, fatto di cose semplici, per gli amici e per lo sport. I ragazzi sono riusciti a rendere un racconto in modo incredibilmente forte”. La Grande Staffetta, prodotto da Obiettivo3 e FilmArt Studio,  dopo l’incidente si sarebbe dovuta fermare : “Avevamo tutti voglia di smettere- racconta la paralimpica Ana Maria Vitelaru– E’ stato terribile ma Obiettivo3 è una grande famiglia che ci ha dato la forza per ripartire. La grande staffetta è diventata così qualcosa di immenso, un grande abbraccio…”.  E’ il racconto di un viaggio che Zanardi aveva fortemente voluto e che, dopo quel tragico 19 giugno, si è trasformato per chi c’era in disperazione e  sgomento: ” Ma abbiamo saputo ripartire- raccontano- perché lui voleva che il progetto andasse avanti. Lo abbiamo fatto portandoci addosso un peso enorme ma ne siamo usciti tutti più forti”. Alex Zanardi, che o ottobre compirà 55 anni, continua la sua sfida per tornare alla vita. Come sta non lo sappiamo neanche noi- ha raccontato pochi giorni fa il figlio Niccolò a Repubblica- Non pediamo le speranze, la fibra è buona…”.  Dopo cinque interventi chirurgici è ora ricoverato nel reparto Unità gravi cerebrolesi dell’ospedale di Vicenza per una intensa riabilitazione quotidiana: è vigile ma le sue interazioni sono ridotte al minimo.