Con i se non si fa la storia ma se si può dare un consiglio al sindaco Beppe Sala, se mai verrà eletto e se avrà il buonsenso di ascoltare, la candidatura di Gianni Bugno nella lista dei Riformisti che lo appoggia potrebbe essere l’occasione per ripensare quel groviglio di ciclabili improvvisate che non stanno rendendo un gran servigio, soprattutto a chi pedala. Se il due volte campione del mondo non cambia idea, la nuova rete ciclabile della città disegnata dall’assessore Marco Granelli non gli piace. L’aveva detto senza troppi giri di parole, com’è nel suo stile già da quando correva e vinceva, pochi mesi fa al “Giornale” in una chiara intervista sulle pagine della cronaca: «Le nuove ciclabili sono state pensate male e disegnate peggio senza parlare della manutenzione che spesso lascia a desiderare. Si fa fatica a percorrerle e obbligano chi pedala a ginkane assurde…». Non solo: «Sulle ciclabili della città ormai c’è di tutto – aveva spiegato meglio -, pedoni, mamme, gente che porta a spasso il cane, che corre, auto posteggiate di traverso, furgoni che scaricano la merce e che aprono le porte all’improvviso. E ora si sono aggiunte anche le bici elettriche e i monopattini…». Chiaro no? Ma non è necessario aver vinto due mondiali, un Giro d’Italia, un Giro delle Fiandre e un’altra settantina di classiche per capire che alcuni «dettagli» della mobilità urbana in città forse vanno rivisti. La ciclabilità è un’ottima alternativa e un punto di ripartenza per i trasporti post pandemia e gli ultimi dati record sulle vendite di bici e bici elettriche diffusi ieri da Ancma, l’Associazione del ciclo e motociclo che fa capo a Confindustria, durante la presentazione del Salone internazionale delle due ruote che tornerà a novembre in Fiera a Rho, ne sono la prova. C’è un futuro a pedali che può diventare una risorsa se riuscirà ad integrarsi con le altre forme di mobilità senza far guerre né crociate e senza la presunzione di voler «salvare il mondo». A patto che il tema si affronti con buonsenso e non con ostinato integralismo. Quindi se la candidatura del presidente del sindacato dei corridori professionisti non è solo un’operazione di facciata per raccattare qualche voto, potrebbe portare quantomeno a fare un po’ di autocritica. Che non guasta. E allora il sindaco Sala che ormai pare un po’ in «fissa» con la bici, che ci va appena può e che qualche settimana fa da Milano ha pedalato addirittura fino a Zoagli in Liguria (complimenti!), se si ritroverà Bugno in gruppo come compagno di squadra gli dia subito i gradi da capitano. E sulle ciclabili provi a tenergli ruota.