Ventun chilometri e 97 metri che da Roma portano al mare. Basta una frase per capire che si sta parlando della Roma-Ostia che lo scorso anno è saltata per la pandemia e che ora, il 17 ottobre. ritorna. Ventun chilometri e 97 metri che all’inizio, nel 1974, erano 28 con 313 iscritti al via che nel tempo sono diventati diverse migliaia.  Sulla “Colombo”  si possono raccontare piccole e grandi imprese di atletica ma soprattutto tante, tantissime storie di passione e di appassionati. Così la Roma-Ostia è diventata grande e si è conquistata la stima dei podisti prima e della Iaaf poi, che le ha attribuito quel “Gold Label” che  brilla come un sigillo di qualità e la affianca alle mezze maratone più importanti a livello internazionale. Quest’anno, sul nuovo percorso modificato che non vedrà il tratto finale  sul Lungomare  ma 800 metri in più nella parte iniziale, quella che si snoda all’interno del quartiere EUR, non ci saranno gli oltre diecimila atleti di sempre ma 5500 rigorosamente a numero chiuso e con necessario green pass. Gli Organizzatori del GBSRun insieme a RCS Sports & Events (partner dal 2017), hanno deciso di accogliere le tante richieste pervenute e di assegnare ancora 1000 pettorali. Il resto è una storia che finalmente riprende e continua sulla scia dei grandi nomi di sempre  per una mezza  mezza maratona che ha visto al via primatisti del mondo di maratona (Steve Jones 1985), vincitori di Maratona Olimpica (Stefano Baldini 1997, quando realizzò anche il record italiano),  recordamn  sulla migliore performance mondiale dell’anno  (Florence Kiplagat 66.38 2012 e Yego Solomon Kirwa 58.44 2016). Campioni mondiali di mezza maratona (Wilson Kiprop vincitore nel 2013).