Giornata di vento. E tanto. Il centro meteo della Lombardia l’aveva detto ieri: fortissime raffiche, sarà allerta arancione. Non sbagliano ormai quasi più i meteorologi ed infatti così è. Uscire in bici è praticamente impossibile ma chi corre Milano e dintorni fa i conti con una forte tramontana che, se ha il pregio enorme di spazzare via lo smog  e di regalare finalmente una giornata di sole con il cielo azzurro,  qualche problema lo crea.  Chi corre o pedala il vento non lo ama. Conosco ciclisti che si allenano anche quando nevica che però alla prima brezza la bici la lasciano in box. Troppa fatica. E anche per chi corre non è una passeggiata. Non ci vuole certo un dottorato nello studio dell’energia eolica per capire per vincere la resistenza delle raffiche bisogna spendere parecchie energie in più e che chiaramente  le prestazioni diminuiscono, Ci sono anche calcoli un po’ empirici che però rendono l’idea. In bici la scia vale più o meno il 30 per cento in una giornata normale, figurarsi se c’è vento e a piedi conta meno ma conta. In una giornata non particolarmente ventosa ad esempio un maratoneta che corre davanti al gruppo spende circa il 2 per cento in più in termini di energia rispetto a chi si ripara dietro di lui. E il due per cento di fatica in più  si traduce in un ritardo di oltre 3 minuti sulla distanza della maratona per chi corre intorno alle 2 ore e mezzo e di 5 minuti circa per chi arriva al traguardo nelle 4 ore. Non è poco e con il vento il calcolo dei tempi si fa esponenziale così come la fatica.  Ma forse non è neache quello il problema. E’ che con il vento non c’è tregua. Provi a ripararti, a metterti un po’ di lato, ad abbassare il capo. Nulla. Provi a far due conti. A sperare che, ok adesso ce l’hai dritto in faccia, ma al ritorno sarà come una turbina che ti spinge alla spalle. Macchè. Ti rigiri ed è la stessa cosa, anzi peggio. Provi entrare nei paesini, nelle vie strette, stai più attaccato ai muri pensando di trovare un briciolo di “bonaccia” ma è una pia illusione. Quando c’è vento, c’è vento sempre, ovunque ed è sempre nella direzione opposta a quella in cui decidi di andare. Bisogna solo arrendersi.  L’unica consolazione restano un sole fantastico, un cielo terso che a Milano sembra un sogno e là sullo sfondo le montagne imbiancate. Impagabile.