“Una strana macchina da pesca, tutta composta di tavole e di travi, simili ad un ragno colossale … La grande macchina pescatoria composta di tronchi scortecciati di assi e di gomene che biancheggiava singolarmente simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano … Il trabocco, quella grande ossatura biancastra protesta su la scogliera forma irta e insidiosa in agguato perpetuo, pareva sovente contrastare la benignità della solitudine”. Così Gabriele D’Annunzio raccontava i trabocchi.  C’erano una volta i trabocchi, un tempo macchine da pesca protese su quel tratto di Adriatico che va dall’Abruzzo al Molise;  strutture di legno che sembrano palafitte lanciate in mare che sfidano onde e gravità. Qualcuno oggi c’è ancora, molti altri sono diventate locande e ristoranti caratteristici dove i piatti di pesce e il brodetto la fanno da padrone. C’erano una volta i trabocchi ed oggi si possono ammirare in bici sulla ciclovia che va da Ortona a Vasto e che porta il loro nome. Una meraviglia ricavata sul tracciato della ferrovia costiera inaugurata nel 1863 e dismessa nel 2005. Una cinquantina di chilometri con 32 trabocchi  dove fino a pochi anni fa c’erano i binari, pedalando tra gallerie, scogli, spiagge, vecchie stazioni e locande che il cicloturismo sta cominciano a mettere e reddito si può godere una vista delle costa e del mare che sono lì praticamente a pochi metri.  La ciclovia abruzzese parte praticamente dal porto di Ortona ed arriva fino a Vasto continuando poi con qualche interruzione fino a Termoli in Molise. Due anni fa ha ricevuto il Green Road Award, l’Oscar italiano del cicloturismo ed è in realtà un percorso ciclopedonale perchè da un lato si pedala a doppio senso e dall’altro si cammina con vista sul mare Adriatico, con la possibilità, nella bella stagione, di fermarsi in qualche spiaggia nascosta. La Costa dei Trabocchi  percorre tutto il litorale da San Vito Chietino a Fossacesia  a Torino di Sangro . E poi Casalbordino, e la splendida Vasto fino alla bellissima Riserva Naturale di Punta Aderci e il faro di Punta Penne.