Sport e scuola dovrebbero andare a braccetto ma in realtà, tranne qualche virtuosa eccezione, sono ancora realtà distanti. Perchè la cultura dello sport a scuola non si insegna, perchè lo sport non è visto come attività complementare nei suoi valori alla crescita dei ragazzi, perchè ancora nelle pagelle lo sport non porta dote o la porta solo in minima parte, perchè allenamenti, gare, trasferte e impegni agonistici non vengono quasi mai “perdonati” ma spesso puniti senza nessuna tolleranza. Va così e basta chiedere. E allora ben venga la lettera che  che Sandro Campagna, tecnico della nazionale italiana di pallanuoto maschile, ha rivolto agli studenti, ai genitori e alle istituzioni educative all’inizio del  nuovo anno scolastico e che è stata riportata nei giorni scorsi dal  Secolo XIX.  ” Sono convinto che sport, famiglia e scuola debbano essere le componenti dello stesso sistema e che studio e sport debbano andare avanti insieme come avviene da sempre nei Paesi anglosassoni- scrive il ct azzurro- Sport, famiglia e scuola, insieme, possono produrre ottimi studenti e ottimi sportivi, il che significa un domani cittadini migliori: uno studente che fa bene scuola e sport farà bene nella vita. Il concetto, anzi il preconcetto che se studi e hai risultati a scuola devi guardare da lontano campi sportivi, palestre e piscine è sbagliato come pensare che, per eccellere nello sport, devi essere, come si diceva una volta, un po’ asino a scuola…”. Non è così e il commissario tecnico della nazionale di pallanuoto porta anche qualche esempio: ” Prendi l’Università Bocconi, il top in campo educativo in Italia- spiega- stanno pensando di cancellare le tasse degli studenti che vanno fuoricorso perché, contemporaneamente allo studio, fanno sport ad alto livello. Un’apertura mentale verso questa doppia prospettiva significa preparare ragazzi con la capacità di sviluppare attitudini che un domani metteranno a frutto nella vita e nella professione. Parto dalla base: fare sport significa comprendere la cultura del sacrificio, della fatica, dell’impegnarsi per ottenere un risultato. Ma riuscirci mentre studi significa anche sapere organizzare i propri tempi, la propria vita, ritagliando uno spazio per tutto, anche per il tempo libero. Fare sistema significa un ragazzo che s’impegna per fare bene studio e sport; significa capire, per chi sta dietro la cattedra, questo impegno; e significa aiutare, e mi riferisco ai genitori, i figli a fare tutto questo nel modo migliore.  La mia vita è la pallanuoto. Cosa insegna? A faticare in un ambiente non facile, perché noi ci alleniamo e giochiamo nell’acqua, che non è il nostro elemento. A restare calmi e lucidi, anche quando arriva qualche colpo sott’acqua, ed è una metafora, perché nella vita i colpi sott’acqua non mancano. E poi, cari ragazzi, in acqua si galleggia, qualche volta si finisce sotto o proprio come quando va male un’interrogazione, un esame o succede qualcosa che non vorresti  ma poi si torna a galla e si fa pure gol…”